LA STORIA DI… Alessandro

LA STORIA DI… ALESSANDRO è raccontata dalla direttrice di CNA Rieti, Enza Bufacchi.

Alessandro è quel che si dice un artigiano d’altri tempi, quando il sapere e il saper fare artigiano erano costitutivi dell’identità e il cui riconoscimento sociale si esprimeva con l’appellativo di maestro. Si percepisce da come racconta la sua storia, dall’amore che esprime per il lavoro e dalla nostalgia per quel che dei mestieri artigiani è andato definitivamente perduto.

Alessandro è un elettricista, stimatissimo sia dal punto di vista umano che professionale, al quale il rimpianto del passato non ha impedito di affrontare l’innovazione, anche grazie alle competenze del figlio Cristian, oggi suo prezioso collaboratore.

Ma andiamo con ordine e cominciamo da quando a sedici anni, studente dell’istituto professionale, per un problema di famiglia, è costretto a portare avanti gli studi con difficoltà, andando “la mattina a scuola e il pomeriggio a lavorare”, “manovale”, “pasticcere” e poi a smettere definitivamente al terzo anno. Ma il suo “sogno nel cassetto” era fare l’elettricista e così prima lavora come dipendente e poi nell’82 corona il suo sogno e apre la sua attività.

“È stata dura”, racconta, “ero giovanissimo, tanti sacrifici, avevo una 127: durante la settimana la usavo per lavorare e la domenica per andare a spasso”; stessa sorte per la Renault 9, comprata qualche anno dopo. La moglie sbigottita gli dice: “Ma anche qui ci metti gli attrezzi”? Tutto per dire che non aveva nemmeno un mezzo dedicato!

Lavorava “giorno e notte”, domenica e giorni festivi, rispondendo alle chiamate dei clienti a qualsiasi ora, non montandosi mai la testa per i successi e non facendo mai “il passo più lungo della gamba”.

Nel tempo tanti sacrifici sono stati ripagati da una famiglia, la moglie Marcella, suo valido sostegno, due figli, Cristian e Sara che lavora nell’ufficio dell’azienda, e da quattro fidati collaboratori: Marco, “il più vecchio, Emanuele e poi i due Fabio che lo chiamano affettuosamente ‘boss’. “Per me sono come figli”, dice Alessandro, “anche nei momenti difficili il loro stipendio è stata sempre la priorità”.

La grande soddisfazione di Alessandro è sapere che la sua azienda ha un futuro, suo figlio Cristian: quando ne parla sorride orgoglioso di lui.

“Cristian ha frequentato l’Istituto Tecnico Industriale, parla e scrive in inglese” e nell’azienda del padre ha contribuito a realizzare l’innovazione che coniuga gli impianti elettrici con le tecnologie più avanzate: “si connette da remoto, trova il guasto e lo ripara”. Anche grazie alla sua competenza l’azienda ha acquisito un cliente importante come Ave, una società per azioni leader del settore che produce materiale elettrico ed elettronico ed istalla impianti antifurto, antincendio e domotica negli alberghi di tutto il mondo. Proprio di recente la Ave ha richiesto l’intervento di Cristian a Doha e a Dubai e ne ha poi lodato la qualità del lavoro svolto.

Questi sono i successi più recenti, ma l’azienda di Alessandro in quarant’anni ha collezionato tanti e prestigiosi clienti, dalla Banca d’Italia alla Questura, dalla Cassa di Risparmio alla Fondazione Varrone, tante grandi aziende, tanti privati, tante Istituzioni di Lazio, Marche e Umbria, per loro ha realizzato impianti e si è poi occupato, e di molti ancora si occupa, della manutenzione. Sono così tanti i clienti e i lavori che ci vorrebbe un’altra storia per descriverne le peculiarità, l’importanza, il prestigio e la fiducia che hanno procurato all’azienda; raccontandone alcuni, Alessandro quasi si commuove.

Quella che abbiamo raccontato è veramente un’azione esemplare, perché dice come coniugare tradizione e innovazione, come realizzare la trasmissione d’impresa da padre in figlio e, in questo caso, anche figlia, dando nuove prospettive all’artigianato. Che dire? Chapeau!

Buzzi Impianti Di Buzzi Alessandro
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