VERTENZA RISORSE IDRICHE, AZIONE DI PROTESTA DELLE ASSOCIAZIONI

Acqua

Durante gli ultimi incontri abbiamo deciso di porre in essere una serie di azioni di protesta contro la Regione Lazio, la Provincia di Rieti e quei Comuni che stanno svendendo, principalmente alle Società per Azioni ACEA ed E.ON, una risorsa naturale inestimabile e che dunque andrebbe preservata.
 
Contemporaneamente porteremo avanti azioni di supporto a quelle amministrazioni locali che invece hanno stabilito con Delibera di Consiglio che l’acqua è un bene inalienabile e che il servizio idrico, essendo privo di rilevanza economica, va gestito attraverso consorzi o Aziende speciali pubbliche.
 
Infatti, come prima azione concreta in questa fase post-referendaria, continuiamo a sostenere il Consorzio acquedotto media Sabina nella battaglia che sta portando avanti dal 1996 contro Regione e Provincia per la salvaguardia dell’Ente che comprende ben 10 Comuni del reatino e che dal 1960 – si legge nel bellissimo depliant distribuito alla popolazione – “è autonomo dal punto di vista finanziario, è regolare nei pagamenti, ha realizzato tre pozzi negli ultimi 10 anni e riesce ad intervenire con tempestività senza mai far mancare l’acqua ai comuni”.
 
Una bella lezione per quella legge Galli e tutte le successive manovre dei Governi che ambivano ad inserire nel sistema gestionale logiche di economicità ed efficienza privatizzando gli acquedotti.
 
Perché allora si continua a perseguire la strada della gestione privata nonostante esempi così virtuosi dimostrino quanto una gestione pubblica efficiente, efficace ed economica sia la migliore soluzione per i cittadini e per garantire la conservazione della risorsa idrica?
 
Abbiamo perciò scelto di accettare l’invito per il 26 settembre del delegato per il Comune di Rieti in Conferenza dei Sindaci ATO3, Antonio Boncompagni, per ribadire le posizioni più volte prese dai comitati e dalle associazioni e per rappresentare il nostro dissenso verso le azioni che il Comune di Rieti continua a prendere insieme alla Provincia (che nemmeno si è mai degnata di convocare le associazioni), alla Regione e al Governo Nazionale, palesemente in contrasto con la volontà popolare espressa dal voto del 12 e 13 giugno.
 
Il Comune di Rieti ha infatti ancora un contratto in essere con la SOGEA (leggasi ACEA S.p.a.), basato su un affidamento diretto che risulterebbe pertanto illegittimo, mentre la Provincia di Rieti sta accelerando sulla costituzione di una S.p.a. unica per gli 81 Comuni che attualmente fanno parte dell’ATO3 ma che tra tre mesi sarà sciolto. Inoltre, in merito alla vertenza Peschiera-Le Capore, sia il Comune di Rieti, che pure potrebbe condizionare quello di Roma "amico" che gioca il ruolo decisivo, sia la Provincia puntano esclusivamente ad un mero ritorno economico e non ad ottenere, come sarebbe logico, la concessione delle sorgenti cointestata tra le due Province (Rieti e Roma).
 
Stendiamo poi un velo pietoso sulla Regione Lazio che da 15 anni continua ad avallare un stato di vuoto amministrativo che consente ad ACEA s.p.a. di speculare indisturbata sulle risorse idriche regionali, con buona pace di Lavitola, del Prof. Guercio e ovviamente di Caltagirone (Si vedano in proposito le intercettazioni telefoniche pubblicate in questi giorni dagli organi di stampa nazionali).