Snals: il decreto legge delude le aspettative

Lo SNALS-CONFSAL esprime profonda insoddisfazione in relazione ai contenuti del recente decreto legge, varato dal Consiglio dei Ministri di venerdì 17 c.m. e non ancora pubblicato sulla G.U.. Infatti, il Governo:

  • in relazione al problema degli scatti di anzianità, si è limitato a prevedere la non restituzione per quanti avevano maturato lo scatto nel 2013 in attesa che la specifica contrattazione all’ARAN dia la copertura economica necessaria al recupero del 2012 con risorse interne al bilancio del MIUR, ma ha negato di fatto la validità ai fini della carriera dell’anno 2013;
  • non ha dato alcuna soluzione ai problemi specifici del personale ATA in relazione alle nuove posizioni stipendiali acquisite a partire dall’anno scolastico 2011/12 . Quindi, resta tuttora attuale il rischio concreto di richiesta di restituzione anche per le somme già percepite, si noti bene, per prestazioni aggiuntive a quelle proprie del profilo di appartenenza effettivamente svolte. Data la delicatezza dei compiti che svolgeva questo personale, ad esempio di supporto agli alunni diversamente abili, il Governo rischia concretamente di minare anche il corretto funzionamento delle istituzioni scolastiche e il servizio all’utenza;
  • ha, altresì, ignorato il problema della decurtazione del fondo unico nazionale dell’area V della dirigenza scolastica incurante, anche in questo caso, del fatto che ciò comporta rilevanti perdite economiche delle retribuzioni “fondamentali” in godimento.

 
L’azione dello SNALS-CONFSAL, per rivendicare una soluzione completa dei problemi sul tappeto che penalizzano il personale della scuola oltre il blocco dei contratti che colpisce ingiustamente tutti i lavoratori del pubblico impiego, si svilupperà forte ed incisiva presso tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, in modo che in sede di conversione in legge del decreto vengano introdotte le integrazioni e correzioni necessarie al testo approvato. Il sindacato auspica che il Ministro On. Carrozza, si faccia interprete e operi con forza all’interno della compagine governativa per far comprendere che ciò che rivendica il personale della scuola non è un privilegio rispetto agli altri dipendenti pubblici, ma il rispetto di ciò che è già compreso nel vigente CCNL.
Qualora si dovesse constatare che anche la strada degli emendamenti non è praticabile, lo SNALS-CONFSAL non esiterà ad intraprendere tutte le azioni di lotta possibili, senza trascurare neppure la strada delle impugnative giuridiche a tutti i livelli.