Salvare e rilanciare la stazione di granicoltura Strampelli

L’associazione culturale “Terra dei Padri” apprende con sgomento e preoccupazione la notizia dell’imminente chiusura della stazione di granicoltura “Nazareno Strampelli”. Stando a quanto si legge sulla stampa, a fine mese l’istituto, che appartiene al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, verrà assorbito dalla sede di Monterotondo con il trasferimento delle due persone oggi impiegate.
Il tutto nell’indifferenza e nel silenzio colpevole delle istituzioni locali che perdono una ulteriore possibilità di promuovere un eccellenza del nostro territorio invidiata dal resto d’Italia.
Fa eccezione il lavoro meritorio del dott. Roberto Lorenzetti, direttore dell’Archivio di Stato di Rieti, da sempre impegnato nel promuovere la conoscenza della figura e del lavoro di Strampelli, autore tra l’altro di una biografia che continua a presentare con successo in tutta Italia.
Nazareno Strampelli è stato uno dei più importanti genetisti italiani. I suoi sforzi lo condussero alla realizzazione di decine di varietà differenti di frumento, alcune delle quali ancora coltivate fino agli anni Ottanta del XX secolo e perfino nel XXI secolo, che consentirono – in Italia e nei paesi che le impiegarono – ragguardevoli incrementi delle rese medie per ettaro coltivato, con consistenti benefici sulla disponibilità alimentare delle popolazioni. Le varietà di frumento create da Strampelli ed esportate in Messico furono una delle basi degli studi di miglioramento genetico che condussero alla “Rivoluzione verde” degli anni sessanta.
La gran parte del lavoro e dei successi dello scienziato marchigiano furono conseguiti a Rieti grazie ai terreni che il principe Ludovico Potenziani gli mise a disposizione. Nell’istituto reatino si trovano ancora lo studio di Strampelli, il suo archivio, i laboratori, i contenitori e le ampolle con i grani e l’erbario di spighe, tutta l’esperienza scientifica e umana del genetista.
Anni fa si parlò di farne un museo del grano, elemento così importante per il nostro territorio, ma non si andò più oltre di un portale web. Da lì in poi nessun progetto di valorizzazione e promozione culturale e scientifica del patrimonio custodito, mentre vari istituti in Italia ne hanno già fatto richiesta. L’associazione Terra dei Padri, da sempre a difesa dell’identità e delle risorse del nostro territorio, chiede alle istituzioni locali di farsi carico di trovare nel più breve tempo possibile una soluzione per salvare la stazione di granicoltura e tutto il suo patrimonio, elaborando allo stesso tempo un progetto di rilancio della stessa che possa coinvolgere il mondo scolastico e universitario così come quello culturale e scientifico della nostra città.
Rieti deve riappropriarsi di questo importante tassello della sua storia e farne strumento di promozione culturale e offerta turistica.