Rete Resim, gli studenti del Ciancarelli ad Amatrice per incontrare Saro Rubei

Gli studenti dell’indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio (CAT) dell’Istituto Tecnico per Geometri “U. Ciancarelli” di Rieti sono andati ad Amatrice per proseguire nelle attività collegate alla rete di scuole RESISM cui aderisce, istituzione finalizzata all’apprendimento e alla divulgazione delle conoscenze scientifiche dei fenomeni sismici, delle loro cause e conseguenze e alla riduzione del rischio sismico.
Primo obiettivo: incontrare Saro Rubei. Sin dall’inizio della adesione alla rete, sollecitata all’istituto da parte dell’Ing. Giovanni Manieri di Bologna subito dopo il primo evento, ci si è domandati come dare un contributo alle tematiche relative all’antisismica da parte di una scuola tecnica posta proprio a ridosso dell’epicentro, come tra l’altro Ascoli Piceno e Norcia, anch’esse inserite nella rete.
Dopo le attività sostenute dal Collegio Geometri di Rieti, come il viaggio all’Aldini Valeriani Sirani di Bologna, la mostra tenuta durante l’incontro con il vigile di New York Robert Triozzi in occasione di Santa Barbara nel Mondo e le lezioni con esperienze pratiche organizzate in aula magna della Sabina Universitas, ci si è domandati come avere un primo contatto proprio con le zone direttamente colpite.
L’intento è stato quello di osservare, per quanto possibile, i meccanismi di collasso delle strutture che seguono linee ormai ben note, di vedere alcune delle opere provvisionali improntate e di vedere quelle strutture che invece, nonostante la severa sequenza di scosse, hanno avuto un comportamento adeguato con particolare riferimento alla salvaguardia delle vite umane. Preziosissimo è stato il contributo dell’architetto Giulio Aniballi che ha fatto da guida ai ragazzi, nella Area Food progettata dall’architetto Stefano Boeri con la sua vetrata rivolta verso la vista mozzafiato delle montagne ancora innevate, poi nella zona dell’Opera Don Minozzi, che ospitò fino a cinquecento ragazzi orfani di guerra, per vedere il comportamento di questo particolare sistema strutturale formato da cemento armato e muratura con ricorsi, sia in mattoni che cemento e con finestre cerchiate sempre in calcestruzzo armato.
Infine, a ridosso della chiesa di S. Agostino, dove è in riallestimento un’area verde con opere di sostegno in pali di castagno e talee in rosmarino i quali seguono appieno i dettami dell’ingegneria naturalistica per cominciare a restituire un altro angolo di normalità. Quindi il piedistallo muto per la temporanea assenza della statua del grande Nicola Filotesio, il Cola dell’Amatrice, ora in restauro. Poi la vista esterna della sede dell’allora SIP apparentemente del tutto incolume. Infine l’incontro con Saro Rubei personaggio sicuramente singolare e poliedrico che ha concesso ai ragazzi una bellissima intervista, rispondendo alle domande di Cecilia Desideri sotto le riprese di Giacomo Putignani e del prof. Silvio Massimi.
Si guarda negli occhi con Giulio Aiballi, ricordando nomi e storie a noi misteriosi, ma cari al loro ricordo. Il suono dell’organetto e del tamburello dei giovani studenti Lorenzo Carnassale e Francesco Panfili, che rendono omaggio a lui e alle sue montagne, hanno riecheggiato per un pò, come consolazione e come una finestra sul domani.
Sandro Aruffo