Migliaia di fedeli in Cattedrale per l'apertura della Porta Santa

Si è svolta anche a Rieti, come in tutte le altre diocesi cattoliche del mondo, l’apertura della “Porta della misericordia” dopo l’apertura della Porta Santa in San Pietro il giorno dell’Immacolata e l’avvio dell’anno giubilare a livello diocesano.
La “Porta della misericordia” assume lo stesso valore delle Porte sante presenti nelle quattro basiliche romane. È stato il portone centrale della Cattedrale di Santa Maria a fungere da “porta santa” locale per la diocesi reatina. L’antica Cattedrale dedicata alla santa Madre di Dio è stata la principale delle “porte della misericordia” per la comunità ecclesiale di Rieti, mentre le altre tre saranno successivamente aperte presso il carcere locale, il santuario del Santissimo Crocifisso a Chiesa Nuova, il santuario francescano di Poggio Bustone.
La celebrazione liturgica si è svolta a partire dalle ore 10, con il rito stazionale iniziale, nella chiesa di S. Agostino. Nella basilica agostiniana di piazza Mazzini si sono ritrovati, attorno al vescovo Mons. Domenico Pompili, clero, autorità e fedeli tutti.
Il rituale prevede l’avvio con il canto dell’Inno del Giubileo della misericordia e il saluto iniziale del vescovo seguito dall’acclamazione trinitaria. È stato quindi proclamato il brano evangelico “emblema” dell’Anno Santo dedicato alla misericordia, la parabola lucana della pecorella smarrita, seguito dalla lettura della parte iniziale della Bolla Misericordiæ vultus.
Subito dopo si è mossa la processione che da S. Agostino si è snodata, attraverso via Tancredi e via Garibaldi passando per la piazza centrale, fino a S. Maria. Essa è stata aperta dalla croce adornata e dal libro dei Vangeli, dietro il quale ha sfilato il vescovo seguito dai canonici, dagli altri sacerdoti, dai diaconi e ministranti e dalle suore; a seguire, nel corteo processionale, le autorità civili, i Cavalieri del Santo Sepolcro, gli scout, volontari e malati dell’Unitalsi, le diverse confraternite della diocesi con le loro insegne, infine tutti gli altri fedeli.
Giunti sul sagrato della Cattedrale, il vescovo si è fermato dinanzi alla porta centrale, appositamente addobbata, ed ha pronunciato la formula di rito procedendo all’apertura di essa, per poi fermarsi sulla soglia sorreggendo il libro dei Vangeli, al canto dell’antifona Io sono la porta.
Quindi, l’ingresso solenne del vescovo, seguito da tutti gli altri, all’interno del tempio. A questo punto l’inizio della celebrazione eucaristica domenicale, aperta dal rito di aspersione con l’acqua benedetta in memoria del battesimo.
Dopo l’omelia, la professione di fede con la formula del rinnovo delle promesse battesimali, la preghiera dei fedeli con le intenzioni di preghiera pronunciate dai rappresentanti delle componenti ecclesiali (presbiterio, religiosi, diaconi, laici), quindi con la processione offertoriale è proseguita la liturgia eucaristica fino alla Comunione. Al termine, prima della benedizione finale, il saluto alla Vergine Maria con il canto dell’antifona Salve Regina.
In occasione di tale importante evento, domenica mattina sono state sospese tutte le altre Messe festive nelle chiese della diocesi (ad eccezione di quelle celebrate nella prima mattinata nella sola città), mentre sono continuate in ogni parrocchia le celebrazioni vespertine sabato sera e domenica sera.
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