La non firma del CCNL 2019-2021 da parte della UIL è coerente con il percorso negoziale

“Impossibile sottoscrivere un accordo che peggiora le condizioni di lavoro del personale della scuola e che indebolisce la scuola dell’autonomia e la comunità educante. Non un capriccio ma una decisione presa tutti insieme. Questa scelta è il risultato di un percorso lungo e condiviso dai nostri organi statutari, dai nostri iscritti e da coloro che hanno partecipato alle nostre assemblee” – ha commentato Giuseppe D’Aprile (Segretario generale Uil Scuola Rua) al termine della riunione all’Aran.

“Siamo profondamente convinti delle ragioni che hanno portato alla non firma: la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle Segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali”.

D’Aprile ha anche detto che resta l’amaro in bocca per l’occasione persa, perché con questo contratto c’era la possibilità di rimediare ad alcune forti storture del nostro sistema d’istruzione, strettoie normative che non sostengono ma intrappolano le persone. La Uil è un sindacato confederale, rappresentativo ed in buona salute.

Ed ha aggiunto: “Nel 90% delle scuole italiane siamo rappresentati dalle nostre Rsu che svolgono un lavoro straordinario in termini di tutele e di rappresentanza e che, a nuovo contratto vigente, continueranno a svolgere, senza alcun rischio di estromissione dalle contrattazioni. Sosterremo il loro ruolo, la loro azione ci permetterà di influire sulle decisioni assunte nel pieno rispetto dei diritti del personale della scuola. Come di consueto faremo valere le nostre posizioni in tutte le occasioni di incontro e confronto politico sindacale a sostegno di tutta la comunità educante. È l’inizio non la conclusione”.