“In casa di mia nonna deceduta Medico Legale ASL privo di sensibilità, tatto ed educazione”

Per la rubrica SEI TU IL REPORTER di seguito riportiamo integralmente la segnalazione arrivata a Rietinvetrina da parte della nostra lettrice Silvia, per un fatto accaduto la mattina del 14 ottobre 2022, nell’abitazione di sua nonna deceduta nel Comune di Rieti:

“I miei nonni mi hanno insegnato che quando si entra nelle case altrui si entra in punta di piedi, con rispetto ed educazione. Proprio per questo motivo credo sia utile segnalare quanto accaduto in occasione della morte della mia cara nonna. La mattina seguente al decesso si presenta in casa il medico legale delle Asl Rieti Dott. (ci tengo a specificare Dottore poiché tale mestiere a mio parere dovrebbe avere insita una sensibilità particolare) ad un orario decisamente discutibile (poco prima delle 7:30 del mattino) con un atteggiamento decisamente inappropriato, un fare pretestuoso e della sensibilità nemmeno l’ombra – prosegue Silvia. Per rispetto intendo rispetto del dolore, delle condizioni dei familiari, di un’abitazione che non è la propria. Non penso serva specificare che la situazione richiedeva assoluto rispetto, tatto, educazione sensibilità e quell’entrare in punta di piedi che mia nonna mi ha insegnato e che ahimè proprio nel giorno della sua dipartita non ha ricevuto.

Non serve nemmeno specificare che rispetto, tatto e sensibilità stanno alla base della buona educazione ma anche alla base della deontologia della professione che un datore di lavoro deve pretendere dai suoi dipendenti ed assicurarsi , con mezzi a sua disposizione, che professioni delicate come questa vengano svolte nella maniera adeguata. Specifico che era tutto in ordine a livello burocratico e che non vi era motivo alcuno di “alterarsi”. Deduco quindi – continua la lettrice di Rietinvetrina – che tale atteggiamento sia una consuetudine per il Dott. Quello che mi fa sorridere è il fatto che noi tutti quando ci rivolgiamo ai Medici siamo tutti intimoriti , utilizziamo del Lei, ci scusiamo per il disturbo perché è giusto così , è un Dott. scherziamo; poi però lo stesso Dott. si può permettere di utilizzare quel tono e quel modo così arrogante in casa d’altri in occasione di un lutto che sappiamo tutti essere un giorno di dolore, di pianti, di mancanza e di tristezza. ASSURDO! Ora mia nonna non era di certo una Dottoressa, ma avrebbe potuto insegnare a questo Dottore che la buona educazione ed il rispetto sono la base e che essere gentili con le persone dovrebbe pagare più dello stipendio a fine mese.

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Detto ciò ci sarebbero molte altre considerazioni da fare ma evito, specifico che non condanno il Servizio, ma ovviamente la persona, sarà pertanto mia cura inviare debita segnalazione a chi di dovere per fare in modo che ne venga giudicato l’operato. Ora però il mio grande pensiero, oltre a quello di aver dovuto gestire anche questo spiacevole episodio insieme al dolore della perdita che la mia famiglia ha subito, è sapere che un domani un’altra madre, un altro padre, un altro fratello, un’altra sorella, un altro figlio o un’altra figlia possano subire questo trattamento e lo ritengo ingiusto, inaccettabile e profondamente immorale. Il dolore va rispettato, non va paragonato e non può essere alla mercé di una qualsiasi pratica burocratica. La mia educazione mi porta a riflettere sul fatto che probabilmente questo Dottore ne ha viste tante, ne sarà stufo, a tal proposito Dottore Le consiglio vivamente di godersi la sua pensione e di godere sempre del rispetto altrui dentro e fuori il contesto lavorativo.

La mia segnalazione nasce dal dolore certamente, ma anche dalla consapevolezza che non è giusto e non va sempre bene soprassedere, cosa che spesso e volentieri faccio perché adoro la tranquillità che mi regala la mia educazione e mi basta per avere “ragione”. Penso che se non abbiamo neanche più rispetto per la morte allora veramente non possiamo ritenerci degli esseri umani. Concludo dicendo quello che mia nonna diceva spesso nel suo dialetto e a suo modo : “a me me piace de di la verità” e con lo stesso spirito spero che serva a contribuire per un futuro migliore e per cercare di far funzionare le cose in questa Città. Cara nonna spero che tu te ne sia andata ricordando un mondo diverso , fatto di educazione, di cose semplici di gentilezza gratuita e di RISPETTO” – conclude la nostra lettrice.