CAPOGRUPPO PDL VALENTINI: ORA DOVREBBE DIMETTERSI IL COORDINATORE DEL PD MASSIMI

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All’indomani della giornata dei record politici del centro destra, mi corre l’obbligo di sottolineare e commentare alcune affermazioni fatte nei giorni scorsi da una parte del centro-sinistra reatino.

Ritengo doverosa una riflessione sulle dichiarazioni del PD e delle interpretazioni politiche del suo Coordinatore cittadino, D.ssa Annamaria Massimi.

Nel commentare le dimissioni dell’Ass. Felice Costini, ha chiesto a gran voce le consequenziali dimissioni del sindaco Emili, lanciandosi in un’analisi della situazione politica che a lei dava come risultato e come previsione l’assoluta mancanza di una maggioranza e quindi l’impossibilità di governare. Queste le sue dichiarazioni: “le dimissioni di Costini dimostrano lo sfaldamento della giunta e del centrodestra nel Comune di Rieti, il Sindaco assicura una ricucitura che evidentemente non è riuscita e non sembra ormai possibile”.

Di fatto ieri in consiglio comunale, il centro destra ed il sindaco Emili hanno ottenuto una maggioranza clamorosa, mentre l’opposizione non ha raggiunto neanche la metà dei voti dei consiglieri eletti tra le sue fila. (Si sono svolte cinque votazioni con i seguenti risultati:
23 a 9 / 25 a 9 / 26 a 7 / 24 a 7 / 23 a 7).

Il Coordinatore cittadino del più grande Partito di opposizione, che sbaglia così clamorosamente la lettura delle dinamiche politiche della città, lei  sì dovrebbe avere, come suggeriva al Sindaco, il buon gusto di dimettersi.

Per innalzare il livello della politica c’è bisogno anche di un’opposizione valida, che sia in grado di stimolare intellettualmente l’interlocutore, che arricchisca il dibattito politico. Non si possono  solo invocare dimissioni,elezioni anticipate, paventare fantomatiche crisi di maggioranza sempre con la stessa formula ‘a Rieti contro Emili, in Parlamento contro Berlusconi’. E basta!!! Amici del PD per favore un po’ più di originalità.

ASSOCIAZIONE AREA: LE DIMISSIONI DI COSTINI NON SONO STATE DETTATE DA INTERESSI PERSONALI

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"L’associazione Area Rieti, che ha seguito in prima linea le fasi che hanno portato all’approvazione dei programmi preliminari sui Piani integrati, nota con dispiacere e indignazione come alcuni consiglieri abbiano  gratuitamente criticato l’atteggiamento, a loro dire personalistico, dell’assessore Costini.

L’assessore Costini ha più volte e in più occasioni coinvolto i consiglieri di maggioranza e ha sempre dichiarato che i Piani integrati  sarebbero stati una svolta per la città e una vittoria politica di tutto il centro destra.

A testimonianza di ciò tutti i gruppi consiliari sono stati coinvolti in modo importante nella realizzazione dei bandi, in particolare il gruppo "Rieti città nuova" è stato chiamato a contribuire per quanto concerneva l’edilizia sociale; ci sono registrazioni su registrazioni e riprese televisive, alle quali vanno aggiunte riunioni di maggioranza e ben 22 commissioni, a dimostrazione del massimo coinvolgimento, trasparenza e partecipazione possibile.

Nonostante tutti gli incontri sopra citati sarebbe interessante sapere quanti interventi tecnici e politici ci siano stati da parte di quei consiglieri di maggioranza, “esperti” in piani integrati e/o  in brindisi, e quale sia stato il loro impegno alla stesura del bando, oltre partecipare in commissione per il gettone di presenza e andarsene subito dopo, dichiarando alla minoranza, in separate sedi, che non avrebbero votato il bando in consiglio per motivazioni futili legate a interessi personali e soprattutto spinte da una volontà vendicativa verso l’assessore Costini.

Non abbiamo la pretesa che si capiscano i valori di questa battaglia, ma le motivazioni che hanno spinto l’assessore Costini alle dimissioni tutto sono tranne che interesse personale: nella realtà la scelta di Costini è spinta da motivazioni molto profonde legate all’assenza di indirizzi partitici che non trovano giustificazione in un ambito territoriale, dove le influenze di tipo regionale o nazionale sono pressoché inesistenti e pertanto resta difficile potersi rifugiare in esse.

Se si è arrivati a questo punto è perché il Pdl non ha avuto il coraggio, nonostante numerosi solleciti, di strutturarsi quale partito, prova ne è, ad esempio, che all’interno dell’assise cittadina ci sono diversi gruppi (verso il Pdl, sopra il Pdl, sotto il Pdl, dietro il Pdl) e il gruppo ufficiale del Pdl, peraltro autoproclamatosi, del quale fa parte un esiguo numero di consiglieri del centro destra.

A rafforzare quanto sopra citato, ricordiamo le dichiarazioni del sindaco, il quale ha sostenuto l’inesistenza dei partiti, dichiarazioni che non hanno prodotto alcuna reazione da parte del coordinatore del Pdl, il che ci induce a chiedere se tale posizione sia condivisa dallo stesso.

I consiglieri che oggi siedono sui banchi della maggioranza dovrebbero essere più coerenti e soprattutto si dovrebbero ricordare che sono lì a rappresentare i cittadini che li hanno votati e non a giocare su personalismi".

CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE: E' NECESSARIO UN NUOVO PIANO REGOLATORE

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L’Amministrazione Comunale di centro destra, contrariamente a tutte quelle che l’hanno preceduta, ha intenzione di varare un’ ulteriore pesante edificazione sulle ultime aree libere del territorio della nostra città, conclamando l’operazione come “urbanistica contrattata” solamente per pochi .

Il quadro legislativo di base è costituito dalla legge regionale 21/2009 (conosciuta come “piano casa”) con le procedure di adozione e approvazione della legge 22/1997,   e contiene norme che consentono, prioritariamente nelle zone di completamento “B”,  modesti ampliamenti di superficie pari al 20 %, sanatorie e cambi di destinazione d’uso, recupero dei sottotetti : si noti come attraverso  l’applicazione  degli artt. 7 e 8 della legge regionale 21/2009, sia voglia supportare invece, un’operazione proposta da poco piu’ 30  iniziative di privati,  per un intervento complessivo di circa  300.000 mq, localizzate in maniera non regolata e disordinata sul territorio comunale in tutte le zone compresa  quella agricola e in maniera solo residuale nella zona B.

Tale operazione a base legislativa impropria vanifica, sia lo strumento urbanistico vigente, sia quello in approvazione (di fatto reso invalidato per l’interesse di pochi, ma utilizzato dal centro destra solo per fare cassa tramite il pagamento dell’ICI  da parte dei molti cittadini proprietari delle aree edificabili), ponendosi di fatto come nuovo strumento urbanistico improprio, incerto  e incontrollabile, tale da compromettere per i prossimi 25 anni il territorio e lo sviluppo della città.

In estrema sintesi e per maggiore chiarezza, si vogliono edificare oltre un milione di metri cubi (1.000.000 mc) che al prezzo di mercato immobiliare  corrente corrispondono a circa un miliardo di euro (€ 1.000.000.000), avendo come misera contropartita risibili opere e servizi  pubblici, scelti ad arbitrio esclusivo dei pochi e sempre fortunati imprenditori privati.

Tale volumetria corrisponde all’insediamento di circa 13.000 nuovi abitanti  che insieme ai circa 9.500 della 167 IV° decennio nonché ai circa 3.000 delle concessioni rilasciate negli ultimi 6 anni di iter urbanistico della variante al nuovo PRG, assommano ad un totale complessivo di 25.500 abitanti,   vanificando oltre che la sostanza urbanistica anche gli obiettivi di abitanti insediabili del nuovo PRG, il tutto senza aver preventivamente realizzato le infrastrutture di primo e secondo livello, ponendosi, nello stesso tempo in forte contrasto anche  con  le intenzioni urbanistiche delle  precedenti giunte di centro destra, seppur da noi non condivise.

Siamo contrari a tale devastante iniziativa soprattutto per le seguenti ragioni:
–      Assenza di strumenti urbanistici e di programmazione;
–      Piano Regolatore vigente continuamente utilizzato senza regole;
–      Nuovo piano Regolatore disconosciuto, strumenti attuativi inesistenti, programmazione
       volutamente disattesa, assoluta mancanza di relazione con Piani di Settore
       e piani sovraordinati.

Invitiamo la maggioranza di governo a ritirare la proposta dei programmi integrati, iniziare preventivamente la discussione per approntare un articolato e sostenibile strumento di programmazione e pianificazione generale, riportare una pianificazione integrata coerente con le previsioni di Nuovo PRG solamente dopo che sia concluso l’iter di approvazione in maniera tale da:

a)      Verificare lo  stato di compromissione del Nuovo PRG in corso di approvazione con una puntuale quantificazione dei volumi assentiti dall’Aprile 2002 ( data di adozione del nuovo PRG a cui è riferito il dimensionamento), separatamente fra residenziali, commerciali, direzionali, agricoli compresi i mutamenti di destinazione d’uso;

b)      Definire le risorse strategiche ed essenziali individuate nel nuovo PRG, attraverso le quali si era ipotizzato lo sviluppo del territorio;

c)      Redarre il programma pluriennale di attuazione in cui, nell’arco temporaneo di durata, vengano indicate le necessità infrastrutturali, i pesi dei nuovi insediamenti, la dinamica dello sviluppo, la sinergia degli interventi, gli obiettivi;

d)      Utilizzare la  pianificazione integrata solo nel caso di coerente e corretto rispetto della pianificazione urbanistica come sopra enunciata e non come sua mera sostituzione.

POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL TRATTO RIETI-TORANO

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Venerdì 29 aprile alle ore 11,00 in piazza 8 Aprile a Grotti nel Comune di Cittaducale si svolgerà la cerimonia per la posa della prima pietra del tratto stradale Grotti-Ville Grotti della superstrada Rieti-Torano.

Alla cerimonia parteciperanno il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Lazio, Luca Malcotti, e il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini.

Durante la cerimonia sarà anche illustrato il progetto del tratto Grotti-Rieti della stessa superstrada

CONVOCATO IL CONSIGLIO COMUNALE

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Il presidente del consiglio comunale, Gianni Turina, ha convocato il consiglio comunale in sessione ordinaria in seduta pubblica di prima convocazione per domani, 28 aprile, alle 9 e in seconda convocazione il 10 maggio alle 9 nella consueta sala delle adunanze per discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:

1. Imposta comunale sugli immobili. Determinazione delle aliquote per l’anno di imposta 2011. (Rel. assessore Diana);
2. Addizionale comunale Irpef. Determinazione aliquota per l’anno 2011. (Rel. assessore Diana);
3. Modifiche al regolamento per l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. (Rel. assessore Diana);
4. D.L. 28 febbraio 1983 n. 55 convertito in legge 24 aprile 1983 n. 131 – art. 14 – Verifica delle aree, determinazione del prezzo di cessione;
5. Servizi a domanda individuale anno 2011 – determinazione della percentuale di copertura dei relativi costi art. 172 comma 1 lett. E del d. lgs. n. 267 del 2000. (Rel. assessore Diana);
6. Esame e approvazione del programma per l’affidamento degli incarichi esterni per l’anno 2011. (Rel. assessore Diana);
7. Piano di alienazione e valorizzazioni immobiliari. (Rel. assessore Rinaldi);
8. Approvazione bilancio di previsione 2011, bilancio pluriennale 2011-2013 e relazione previsionale e programmatica 2011-2013. (Rel. assessore Diana).

PROVINCIA DI RIETI, INCONTRO PER LA VALORIZZAZIONE LAGO DEL SALTO

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Lunedì 2 maggio alle ore 12.30 presso l’Assessorato alla Caccia e Pesca della Provincia di Rieti, in via Salaria a Rieti, è stato convocato un tavolo per discutere le iniziative da mettere in atto per valorizzare e promuovere lo sviluppo del territorio del Lago del Salto.

L’assessore Oreste Pastorelli ha contattato i sindaci dei Comuni rivieraschi e il presidente della VII Comunità Montana per illustrare loro gli obiettivi che l’Assessorato intenderà perseguire e promuovere grazie a un lavoro sinergico tra i vari attori sociali in grado di favorire il concreto raggiungimento degli obiettivi stessi.

L’assessore Pastorelli, auspica infatti che si possa instaurare una fattiva collaborazione tra le istituzioni locali e i gruppi d’interesse coinvolti.

SINDACO EMILI: PENSO ALLE DIMISSIONI PER ECCESSO DI MAGGIORANZA

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Il sindaco Emili dopo l’approvazione dei quattro bandi dei Piani integrati nel consiglio comunale di ieri commenta quanto segue.

“I conti non tornano. Per il centrosinistra che quando si tratta di votazioni, espressione della democrazia, rimedia solo e soltanto batoste. Per Il Messaggero che nella sua locandina continua a ignorare il comune senso del pudore.

Ecco i risultati delle votazioni sui Piani integrati:
risoluzione presentata dalla opposizione
consiglieri maggioranza: 23 (2 assenti *) – voti contrari effettivi: 23
consiglieri minoranza: 16 – voti a favore effettivi: 9
(*) perdurante e giustificato impedimento

programmi integrati di intervento. Ambito 1: Aree ex industriali
consiglieri  maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 25
consiglieri  minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 9

programmi integrati di intervento. Ambito 2: Viale Matteucci e zona Annonaria
consiglieri  maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 26
consiglieri  minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 7
astenuti: 2

programmi integrati di intervento. Ambito 3: Asse ferroviario e Porta d’Arce
consiglieri maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 24
consiglieri minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 7
astenuti: 3

programmi integrati di intervento. Ambito 4: Frazioni
consiglieri maggioranza (*): 23 – voti favorevoli effettivi: 23
consiglieri minoranza: 16 – voti contrari effettivi: 7
astenuti: 4

Appare chiaro dalle votazioni, come scorrettamente non attesta la locandina del Messaggero, che la maggioranza di centrodestra non ha dovuto patire le proverbiali sette fatiche per approvare i cosiddetti Piani integrati e portare avanti la seduta di consiglio. Essa è durata, infatti, per un così importante argomento, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 21: meno delle otto ore che, come è noto, compongono una giornata lavorativa. Evviva l’opposizione dura e pura e la sua segreteria generale.

Ps: Il sindaco dichiara che sta prendendo in seria considerazione la possibilità delle dimissioni per eccesso di maggioranza o, se volete, per assenza di avversari: non ci prova più gusto. Alla faccia dello sfilacciamento”.

MONTOPOLI IN SABINA, IL PROGETTO DEL PITTORE ANDREA RUFFOLO VINCE IL CONCORSO "150 MURALES"

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“L’autore ha illustrato il processo di sviluppo industriale, agricolo, commerciale, culturale e sociale dell’Italia nel quadro del 150° anniversario della sua Unità. Personaggi che hanno contribuito a rafforzare l’unità della stessa mettendo in gioco la loro vita in nome di forti ideali. La giuria ha inoltre apprezzato la qualità del linguaggio espressivo di Andrea Ruffolo che riesce a dare una visione d’insieme immediata”.

Con queste motivazioni la giuria del bando di concorso “150 Murales”, indetto dal Comune di Montopoli di Sabina, nella provincia di Rieti, per festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha selezionato il progetto murale “Italia contemporanea” del pittore Andrea Ruffolo.

Il murales in fase di completamento è stato presentato in anteprima nell’ambito della Festa della Liberazione, lo scorso 25 aprile.

L’opera va ad integrare il percorso di murales realizzati nei portici medievali del comune sabino; una galleria di affreschi che rappresentano uno spezzato delle tecniche pittoriche contemporanee: infatti, dai murales realisti, ai murales della scuola sud americana fino al dipinto di Ruffolo che s’inserisce in quel linguaggio tipicamente attuale, dalle tonalità prese in prestito alla popart.

L’opera di Ruffolo, che si distingue per le sue qualità narrative, concede una taglio molto significativo della storia contemporanea del nostro paese: l’artista ha preferito rendere omaggio ai grandi personaggi che hanno contribuito con le loro vite alla gloria del paese e che appartengono al nostro immaginario collettivo come l’ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini o figure di rilievo come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fino a Papa Wojtyla. Non mancano le figure storiche che hanno contribuito all’Unità d’Italia come Garibaldi, i Partigiani, ma anche Totò, Silvana Mangano, Sofia Loren.

Un omaggio anche all’industria, all’agricoltura e al cinema, dalla Fiat, alla Piaggio, all’Istituto Luce, premiando i simboli della dieta mediterranea come l’olio e il settore dell’allevamento ovino; citazioni con le quali Ruffolo ha voluto altresì celebrare la terra sabina, terra della pastorizza e produttrice di olio fin dall’antichità.

Una composizione in cui l’artista gioca con piani alternati ricollegati tra loro attraverso delle scritte graffianti, che richiamano all’ironia di Basquiat e alle scritte murali spontanee, con le quali l’artista invita il fruitore a partecipare a un dialogo. Infatti, Ruffolo ha voluto tradurre quel tentativo di riassorbire l’espressione di natura popolare e popolana che si esprime attraverso il graffito: dall’Ottocentesco “Viva Verdi” al partigiano “Viva la libertà”.

Una narrazione “ipermediale” ma anche una “sinestesia” con la quale rivivere attraverso l’esplosione dei colori, l’alternarsi delle vicende che hanno generato i valori del belpaese.

NEL CARCERE DI RIETI POSTI INUTILIZZATI PERCHE' MANCA PERSONALE DI POLIZIA

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Gli istituti penitenziari del Lazio sono ormai al limite del collasso. Lo afferma il Segr. Gen. del LiSiAPP il libero sindacato degli appartenenti alla polizia penitenziaria dr. Mirko Manna, che insieme alle altre O.S. lanciano l’allarme sovraffollamento: in poco più di un anno il numero dei detenuti ha sfondato quota 6.500. In tutta la regione il sovraffollamento è ormai un dato endemico.

Particolarmente difficile la condizione dell’Istituto femminile di Rebibbia (cento donne in più rispetto alla capienza massima di 274). A ciò si aggiunge che in carcere sono presenti ancora molti bambini da 0 a 3 anni insieme alle madri recluse.

Oltre a ciò sottolinea Manna i detenuti presenti attualmente nei 14 isitutit penitenziari  della Regione Lazio – sono circa 6.531, per la prima volta in assoluto oltre quota 6500 in poco meno di 60 giorni, da gennaio ad oggi, i reclusi sono aumentati di 154 unità: sono questi i dati che certificano, in maniera inequivocabile, l’inutilità nel Lazio della legge svuota carceri.

Un giudizio impietoso ma sostenuto da dati inoppugnabili. Il 15 febbraio i detenuti erano 6.398, il 27 marzo sono arrivati a toccare quota 6.531, 1870 in più rispetto alla capienza regolamentare. Il sovraffollamento è ormai un elemento strutturale per tutti gli istituti penitenziari della Regione. A Latina, afferma Manna i detenuti dovrebbero essere 86 sono invece più del doppio, Viterbo fa registrare 300 detenuti in più rispetto alla capienza, Frosinone conta oltre 200 reclusi in più.

Per non parlare di Roma, nel carcere di Rebibbia Nuovo complesso il sovranumero è di 500 unità a Regina Coeli la situazione è più o meno la stessa. Particolarmente difficile la condizione dell’Istituto femminile di Rebibbia (cento donne in più rispetto alla capienza massima di 274). A ciò si aggiunge che in carcere sono presenti ancora molti bambini da 0 a 3 anni insieme alle madri recluse.

Esistono poi dei paradossi come quelli che da tempo ha segnalati da Li.Si.A.P.P. , senza ricevere risposte efficaci, il Segretario Generale  si sofferma sulle strutture di Rieti e Velletri. Ci sono circa 300 posti inutilizzati perchè manca il personale di Polizia penitenziaria. Il problema del   sovraffollamento, le inadeguatezze delle strutture, e la cronica carenza di risorse umane e finanziarie e tutte le altre criticità del sistema carcere dovrebbero essere risolte con un intervento strutturale che parta dalla politica ma che parli poco di politica. Purtroppo, in questo momento, le priorità dell’agenda politica e delle istituzioni preposte sono altre.

PIANI INTEGRATI, IL COMMENTO DELL'EX ASSESSORE COSTINI

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"È con estremo piacere che accolgo la notizia dell’approvazione dei piani integrati, convinto che al di là delle paternità, reali o presunte, rappresentino realmente un punto nodale nel rilancio economico e sociale della nostra città, una vera e propria rivoluzione urbanistica, come ebbi a dire nel corso della conferenza stampa in cui sono stati presentati.

Rivoluzionario il metodo, condotto secondo le regole di una partecipazione spinta, della ricerca di una sintesi alta tra interessi pubblici e privati, capace da un lato di sopperire alla cronica carenza di risorse pubbliche, dall’altro di contemperare i legittimi interessi privati con la realizzazione di opere pubbliche; rivoluzionari perché immaginano una città in cui qualità, efficienza e razionalizzazione permettono di costruire sviluppo ed economia.

A quanti nell’opposizione si chiedevano quale idea di città fosse sottesa ai piani integrati, lamentando l’assenza di una pianificazione, rispondo che la città che dobbiamo immaginare è un agglomerato urbano del ventunesimo secolo, in cui servizi efficienti si mescolano con il rispetto dell’ambiente e le realizzazione sono un luogo in cui possa essere ricostruito il senso dell’appartenenza comunitaria, della valorizzazione della propria identità.

La ricerca storica che abbiamo voluto fare sulle aree ex industriali, che abbiamo voluto allegare ai bandi, non è un di più messo per fare bella mostra di sé, ma un preciso richiamo culturale all’idea di una città che cresce sulle proprie radici, cercando di occupare lo spazio del futuro. Nessuno ha notato come in questo progetto non ci sia occupazione di nuovi spazi, come il verde diventi protagonista principale del disegno urbanistico, come la ricerca sia quella di una città a misura d’uomo, in cui non l’automobile, ma il pedone deve essere protagonista.

L’idea di una città che trovi nella sua identità più profonda la forza per rilanciare sé stessa. Ma questi progetti sono rivoluzionari anche perché, una volta tanto, una cosa che si annuncia si fa, al di là di consiglieri e assessori che brindano, beandosi della loro inconsistenza".