PIANI INTEGRATI, IL COMMENTO DELL'EX ASSESSORE COSTINI

Felice Costini

"È con estremo piacere che accolgo la notizia dell’approvazione dei piani integrati, convinto che al di là delle paternità, reali o presunte, rappresentino realmente un punto nodale nel rilancio economico e sociale della nostra città, una vera e propria rivoluzione urbanistica, come ebbi a dire nel corso della conferenza stampa in cui sono stati presentati.

Rivoluzionario il metodo, condotto secondo le regole di una partecipazione spinta, della ricerca di una sintesi alta tra interessi pubblici e privati, capace da un lato di sopperire alla cronica carenza di risorse pubbliche, dall’altro di contemperare i legittimi interessi privati con la realizzazione di opere pubbliche; rivoluzionari perché immaginano una città in cui qualità, efficienza e razionalizzazione permettono di costruire sviluppo ed economia.

A quanti nell’opposizione si chiedevano quale idea di città fosse sottesa ai piani integrati, lamentando l’assenza di una pianificazione, rispondo che la città che dobbiamo immaginare è un agglomerato urbano del ventunesimo secolo, in cui servizi efficienti si mescolano con il rispetto dell’ambiente e le realizzazione sono un luogo in cui possa essere ricostruito il senso dell’appartenenza comunitaria, della valorizzazione della propria identità.

La ricerca storica che abbiamo voluto fare sulle aree ex industriali, che abbiamo voluto allegare ai bandi, non è un di più messo per fare bella mostra di sé, ma un preciso richiamo culturale all’idea di una città che cresce sulle proprie radici, cercando di occupare lo spazio del futuro. Nessuno ha notato come in questo progetto non ci sia occupazione di nuovi spazi, come il verde diventi protagonista principale del disegno urbanistico, come la ricerca sia quella di una città a misura d’uomo, in cui non l’automobile, ma il pedone deve essere protagonista.

L’idea di una città che trovi nella sua identità più profonda la forza per rilanciare sé stessa. Ma questi progetti sono rivoluzionari anche perché, una volta tanto, una cosa che si annuncia si fa, al di là di consiglieri e assessori che brindano, beandosi della loro inconsistenza".