CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE: E' NECESSARIO UN NUOVO PIANO REGOLATORE

Comune di Rieti

L’Amministrazione Comunale di centro destra, contrariamente a tutte quelle che l’hanno preceduta, ha intenzione di varare un’ ulteriore pesante edificazione sulle ultime aree libere del territorio della nostra città, conclamando l’operazione come “urbanistica contrattata” solamente per pochi .

Il quadro legislativo di base è costituito dalla legge regionale 21/2009 (conosciuta come “piano casa”) con le procedure di adozione e approvazione della legge 22/1997,   e contiene norme che consentono, prioritariamente nelle zone di completamento “B”,  modesti ampliamenti di superficie pari al 20 %, sanatorie e cambi di destinazione d’uso, recupero dei sottotetti : si noti come attraverso  l’applicazione  degli artt. 7 e 8 della legge regionale 21/2009, sia voglia supportare invece, un’operazione proposta da poco piu’ 30  iniziative di privati,  per un intervento complessivo di circa  300.000 mq, localizzate in maniera non regolata e disordinata sul territorio comunale in tutte le zone compresa  quella agricola e in maniera solo residuale nella zona B.

Tale operazione a base legislativa impropria vanifica, sia lo strumento urbanistico vigente, sia quello in approvazione (di fatto reso invalidato per l’interesse di pochi, ma utilizzato dal centro destra solo per fare cassa tramite il pagamento dell’ICI  da parte dei molti cittadini proprietari delle aree edificabili), ponendosi di fatto come nuovo strumento urbanistico improprio, incerto  e incontrollabile, tale da compromettere per i prossimi 25 anni il territorio e lo sviluppo della città.

In estrema sintesi e per maggiore chiarezza, si vogliono edificare oltre un milione di metri cubi (1.000.000 mc) che al prezzo di mercato immobiliare  corrente corrispondono a circa un miliardo di euro (€ 1.000.000.000), avendo come misera contropartita risibili opere e servizi  pubblici, scelti ad arbitrio esclusivo dei pochi e sempre fortunati imprenditori privati.

Tale volumetria corrisponde all’insediamento di circa 13.000 nuovi abitanti  che insieme ai circa 9.500 della 167 IV° decennio nonché ai circa 3.000 delle concessioni rilasciate negli ultimi 6 anni di iter urbanistico della variante al nuovo PRG, assommano ad un totale complessivo di 25.500 abitanti,   vanificando oltre che la sostanza urbanistica anche gli obiettivi di abitanti insediabili del nuovo PRG, il tutto senza aver preventivamente realizzato le infrastrutture di primo e secondo livello, ponendosi, nello stesso tempo in forte contrasto anche  con  le intenzioni urbanistiche delle  precedenti giunte di centro destra, seppur da noi non condivise.

Siamo contrari a tale devastante iniziativa soprattutto per le seguenti ragioni:
–      Assenza di strumenti urbanistici e di programmazione;
–      Piano Regolatore vigente continuamente utilizzato senza regole;
–      Nuovo piano Regolatore disconosciuto, strumenti attuativi inesistenti, programmazione
       volutamente disattesa, assoluta mancanza di relazione con Piani di Settore
       e piani sovraordinati.

Invitiamo la maggioranza di governo a ritirare la proposta dei programmi integrati, iniziare preventivamente la discussione per approntare un articolato e sostenibile strumento di programmazione e pianificazione generale, riportare una pianificazione integrata coerente con le previsioni di Nuovo PRG solamente dopo che sia concluso l’iter di approvazione in maniera tale da:

a)      Verificare lo  stato di compromissione del Nuovo PRG in corso di approvazione con una puntuale quantificazione dei volumi assentiti dall’Aprile 2002 ( data di adozione del nuovo PRG a cui è riferito il dimensionamento), separatamente fra residenziali, commerciali, direzionali, agricoli compresi i mutamenti di destinazione d’uso;

b)      Definire le risorse strategiche ed essenziali individuate nel nuovo PRG, attraverso le quali si era ipotizzato lo sviluppo del territorio;

c)      Redarre il programma pluriennale di attuazione in cui, nell’arco temporaneo di durata, vengano indicate le necessità infrastrutturali, i pesi dei nuovi insediamenti, la dinamica dello sviluppo, la sinergia degli interventi, gli obiettivi;

d)      Utilizzare la  pianificazione integrata solo nel caso di coerente e corretto rispetto della pianificazione urbanistica come sopra enunciata e non come sua mera sostituzione.