Cristicchi e Rondoni portano a Rieti il motivo per il quale si deve amare – FOTO

Nella cornice della chiesa San Domenico, all’interno del festival “Il passo umile e lieto” organizzato da Finisterre e Chiesa di Rieti, il cantautore Simone Cristicchi, o cantattore come ama definirsi, ed il poeta Davide Rondoni, hanno portato a Rieti il motivo per il quale amarsi.

Quel motivo che ci spinge a donare amore senza volere nulla in cambio, quello sperperare amore ed affetto anche quando il mondo sembra girare nel senso contrario. Quell’amore per una donna o uomo, per un figlio, per il prossimo, per la natura, che come ci ha insegnato san Francesco, è parte di noi. Anche il Signore è grande e va lodato “cun tucte le tue creature”, il Signore è grande e va lodato grazie a tutte le sue creature.

Quel cun, l’odierno con, congiunzione che unisce l’Alto a ciò che ci circonda, non per mezzo del quale, ma tutti insieme. O come l’amore cantato da Cristicchi nel brano vincitore di Sanremo 2007, l’amore di un “pazzo” ricoverato in manicomio per la sua infermiera: “Ti regalerò una rosa”, un goccia rossa con la quale dipingere le fredde pareti bianche di quelle stanze di dolore.

E’ amore per i genitori, per i figli, per il proprio animale, è amore anche quello non corrisposto, è amore quando si desidera che quella specifica anima non muoia mai. AMARE —-> A – MORS —> NON MORIRE

E’ amore anche quello per un albero che dona ossigeno, frutti, ombra, legna, senza chiedere nulla in cambio. Ed intanto le fiamme distruggono l’Amazzonia e l’Australia.

“Ti amo da morire”, un’iperbole che racchiude il vero senso della vita. Unire la realtà alla poesia, per mezzo della quale si possono esprimere e raccontare i più forti sentimenti, una frase che sta a significare come l’amore sia vita e cosa c’è di più forte della vita se non la morte. Due elementi collegati, uniti, l’uno non esisterebbe senza l’altro. Imparare ad amare per essere il più possibile meno imperfetti anche da morti.

L’ultimo appuntamento con “Il passo umile e lieve” si terrà sempre nella chiesa San Domenico, il 27 novembre. Titolo dell’evento: “La solitudine come ascolto”, e sarà interamente dedicato alla Sabina. L’abate Bernardo Gianni e i Cantori in Ottava, in una gara a contrasto per raccontare cosa si ascolta nell’esperienza della solitudine.