In data 21 marzo 2011
Da ciò scaturiva il trasferimento del personale e del parco autobus presso l’attestamento di Borgorose. In tutti gli incontri che si sono succeduti, sia nel 2011 che nel 2012,
Nello specifico, dagli iniziali Km 171 percorsi fuori servizio dal lunedì al venerdì e dai Km 141 del sabato, si è passati agli attuali Km 448 lun-ven e Km 367 sabato; qualora andasse in vigore la ristrutturazione per contenere i “costi”, proposta dalla Soc. COTRAL, i Km percorsi fuori servizio aumenterebbero addirittura a Km 468 lun-ven e Km 382 sabato.
Per essere ancora più chiari siamo in presenza di ulteriori Km 300 fuori servizio “a vuoto” per cinque giorni a settimana da moltiplicare per 52 settimane (anno solare) e oltre Km 240 per tutti i sabati dell’anno, rispetto a quando era operativo l’impianto di Fiumata, cioè prima del 21 marzo 2011. Si tratta quindi di ulteriori Km 85.000 annui complessivi percorsi fuori servizio, senza un minimo di logica e con un relativo aggravio di costi pari almeno a € 120.000 annui.
A questo si aggiunga che per poter effettuare il servizio i turni del personale viaggiante erano n. 13 presso il deposito di Borgorose e n. 12 presso quello di Fiumata, ora sono aumentati a n. 26; un turno di servizio aggiuntivo rappresenta un ulteriore aumento di costi superiore a € 50.000 annui, a cui vanno aggiunti i costi relativi al turno aggiuntivo per il sabato.
In sintesi a fronte di un deciso peggioramento del servizio offerto agli utenti e dell’aggravio delle condizioni e dei carichi di lavoro per gli autisti, è rappresentato un aumento dei costi di oltre € 170.000, ingiustificabili in questo momento di grave crisi economica. Ingiustificabile è anche l’intendimento aziendale di non prendere in considerazione la proposta del Sindaco di Petrella Salto di mettere a disposizione l’area per il parcheggio dei mezzi COTRAL a Fiumata, mediante la stipula di un contratto di comodato di uso gratuito, di realizzare a proprie spese eventuali opere, in raccordo con
Ingiustificabile infine, è il non prendere atto della proposta dei lavoratori sottoscritta dalla FIT-CISL e consegnata alla Dirigenza aziendale, nella quale sono ben evidenziati i recuperi economici (oltre € 170.000 senza considerare gli ulteriori aumenti dei carburanti e delle tariffe) ed i miglioramenti del servizio a favore di pendolari ed utenti di un Cicolano sempre più abbandonato a se stesso.
Per quanto sopra e dopo aver ampiamente dimostrato che la scelta di chiudere l’impianto è puramente politica ed antieconomica, nel chiedere l’immediata riapertura del deposito nel nodo strategico di Fiumata,