Tanto clamore per lo striscione “Rieti Sport Festival”… ma quello appeso sulle mura di Porta d’Arce?

A Rieti probabilmente si sta perdendo la bilancia dell’equità e dell’uguaglianza, a meno che non si sia già persa da tempo, smarritasi tra la nebbia invernale. Parafrasando una delle frasi più conosciute del cattolicesimo, ci sembra davvero strano come si possa vedere la pagliuzza nell’occhio di uno e non la trave nell’occhio dell’altro.

La polemica deflagrata il 21 maggio per lo striscione di Rieti Sport Festival appeso sulle mura medioevali all’altezza di piazza Marconi, rimosso stamane alle ore 7:30, ha drizzato le orecchie di tanti sordi e svegliato l’attenzione di tanti dormienti, gli stessi che non hanno detto nulla (forse perchè distratti da un sonno atavico) dello striscione che da circa una settimana campeggia sulle mura medioevali di Porta d’Arce.

Lo striscione del quale parliamo è quello dell’evento “Reate in Piazza”, iniziativa di Confcommercio che prevede per i prossimi tre giovedi espositori dei settori alimentari e non alimentari ed eventi per intrattenere i visitatori. Il tutto in piazza Chiesa del Suffragio.

Ecco che scatta la domanda, la più semplice di tutte, ma anche la più efficace per arrivare al punto focale: “Perchè uno sì e l’altro no?”

Non siamo giudici nè avvocati, siamo giornalisti, cittadini, attenti osservatori rispetto a tanti ciechi sparsi nella folla e ci piacerebbe avere equità ed eguaglianza, anche su una questione di lana caprina.