Sedici morti in tre giorni, oggi pomeriggio sit-in del sindacato USB Rieti

“Passano gli anni, ma dai morti delle miniere di Marcinelle in Belgio, ai morti sui campi di pomodoro in Puglia, nulla sembra essere cambiato e sono sempre gli sfruttati a pagare.

Oltre 400.000 persone su 1 milione di occupati in agricoltura lavorano in condizioni disumane per 10 ore al giorno per 2-3 euro l’ora. Decine di migliaia in tutta Italia vivono in ripari di fortuna fatti di plastica e lamiere nell’indifferenza delle istituzioni che fanno finta di niente, nonostante la legge del 2016 contro il caporalato.

E questo dimostra la connivenza storica tra proprietari terrieri e pezzi dello Stato. Mancano interventi che garantiscano una vita minimo dignitosa ad esseri umani, immigrati e italiani, che devono abitare in prossimità dei campi agricoli. Mancano ispettori per il controllo sul rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza, e questo in tutt’Italia.

Chiediamo inoltre che, in mancanza di rispetto dei diritti dei lavoratori, le terre vengano confiscate e consegnate a cooperative paritarie ai lavoratori sfruttati.

Gli episodi di razzismo di questi giorni e alcuni provvedimenti del nuovo Governo hanno fatto ulteriormente abbassare le condizioni di sicurezza ed aumentato il ricatto verso tutti i lavoratori, italiani compresi, dimostrando, ancora una volta, che l’obiettivo reale è garantire il profitto di pochi, togliendo diritti a tutti i lavoratori.

Per questo motivo il sindacato USB Rieti ha organizzato per oggi pomeriggio, giovedi 9 agosto 2018 un sit-in davanti alla Prefettura, a partire dalle ore 17.”

Sindacato USB Rieti