Roberta, il tempo passa, ma il tuo ricordo non passa mai

Qui il tempo passa e le stagioni scandiscono anche gli umori. Per tanti di noi, però, una foglia caduta da un albero vola anche durante la primavera, portata per mano dal vento tra le nuvole e le stelle. E quel freddo velo di malinconia ci avvolge da due anni.

Qui si ride, si scherza, ci si arrabbia, c’è anche chi piange, chi lotta, chi si innamora, altri invece si annoiano, si lasciano, lavorano, scappano… i più coraggiosi rimangono. Le lancette dell’orologio corrono inseguendosi, ma una parte del tempo s’è fermata. Una data nel calendario è segnata di rosso.

Nella giornata di San Lorenzo di due anni fa te ne sei andata, caduta come una stella nel buio infinito. Sei nata, hai brillato e poi ti sei spenta, lasciando nel nostro cielo una scia, come una lacrima segna il suo passo su una guancia.

Quanti abbracci mancati, quanti ciao non detti, quanti buoni propositi che non hai fatto in tempo a realizzare Roberta. Credo, però, che questo non ti abbia tolto il vero senso dell’esistenza. Si rimane nella vita della gente non per la quantità dei giorni trascorsi insieme, ma per la capacità di trasmettere ciò che siamo a chi ha cuore per ascoltare.

E in questo giorno di stelle cadenti, su un ponte che attraversa le nuvole più fredde, su una ringhiera che risuona il suo metallo lucente, ci sei tu ad osservar la gente. Sorridi per chi è buffo, per chi inciampa, per chi sogna, e per chi ti ricorda.

Pier Luca