Ricostruzione post sisma 2016, le proposte di ANCE

Si è svolta il 16 gennaio 2024 ad Ascoli Piceno, presso la locale sede Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), la riunione della Struttura di Coordinamento Ance per Sisma Centro Italia 2016, a cui ha partecipato anche Ance Rieti, insieme alle associazioni territoriali di Marche, Abruzzo e Umbria. È stata un’occasione utile per fare il punto sullo stato della ricostruzione in seguito al terremoto di oltre sette anni fa con l’obiettivo, tra gli altri, di creare un’unica modalità di interrelazione con il commissario straordinario Guido Castelli, in modo tale da affrontare e risolvere le diverse criticità che le imprese del settore edilizio quotidianamente riscontrano nelle opere di ricostruzione.

Tra i temi affrontati, è emerso quello dei ritardi nell’esecuzione dei lavori, per ovviare alle cui conseguenze le associazioni propongono di rimodulare i termini in funzione degli importi e della complessità degli interventi e di ragionare sulle attuali tempistiche delle proroghe, nonché di definire un meccanismo automatico di sospensione dei lavori in caso di presentazione di varianti in corso d’opera.

Quindi si è parlato della scadenza del Superbonus 110% al 31 dicembre 2025, la quale presenta problematiche non solo future ma anche attuali. Le richieste di Ance sono l’aumento del contributo pubblico in luogo dell’incentivo fiscale e l’introduzione di meccanismi per la fase transitoria che garantiscano la completa copertura economica dei progetti presentati entro un determinato limite temporale e dei lavori in corso fino alla fine del cantiere. “È essenziale – sostiene il presidente di Ance Rieti, Roberto Bocchi – definire fin da ora una fase transitoria, perché ci sia certezza delle regole e dei tempi e per evitare il blocco della firma di nuovi contratti di appalto. Inoltre, in alternativa all’aumento del contributo pubblico in luogo dell’incentivo fiscale, abbiamo proposto una proroga del Superbonus 110% oltre il termine del 31 dicembre 2025″.

I costruttori edili, quindi, chiedono un adeguato aggiornamento dei prezzari e l’accesso, anche in sola lettura, alla piattaforma Ge.Di.Si. (Gestione Digitale Sisma) da parte delle imprese, per i contratti di cui sono affidatarie. “Segnaliamo infatti – prosegue Bocchi – che a più di due anni dal rientro di beneficiari nelle proprie abitazioni, mancano ancora lo Stato Finale e la relativa liquidazione, con un ulteriore aggravio per le procedure che avrebbero potuto beneficiare dell’adeguamento prezzi secondo l’ordinanza commissariale 126 del 2022. In generale la problematica, da sempre nota, genera una impossibilità per gli operatori economici di presidiare il corretto svolgimento delle procedure e dei tempi connessi”.

Affrontato infine il cronico problema della carenza di manodopera, a causa di persistenti difficoltà di reperimento. Ance auspica la definizione di una politica che faciliti i “flussi migratori” nei confronti del cratere sismico nonché misure di decontribuzione e di detassazione. In tal senso è opportuno il coinvolgimento del commissario, ma anche della Struttura di Missione, per attenuare questo grave fenomeno, che insieme e più di altri rallentano la ricostruzione materiale.

“La Struttura di Coordinamento Ance Sisma Centro Italia 2016 sarà itinerante – conclude Bocchi – e il prossimo incontro, come da noi richiesto, si svolgerà proprio a Rieti. Sarà l’occasione per fare un nuovo punto della situazione sulla ricostruzione, analizzando ogni criticità e condividendo proposte fattibili ed efficaci per agevolare il lavoro delle imprese del territorio impegnate nel cratere sismico”.