Referendum sottopasso viale Maraini, NOME Officina Politica chiarisce la situazione

“Il dibattito sull’annunciato sottovia in viale Maraini ci permette di tornare sul tema della partecipazione dei cittadini alla attività istituzionale cittadina che è cosa diversa dalle discussioni su facebook.

L’occasione ci è data dalla proposta della UIL di un referendum cittadino, che ha trovato l’attenzione della amministrazione nella persona dell’assessore all’Urbanistica Emili, ed è stata successivamente rilanciata dal segretario UIL Paolucci.

Anzitutto chiariamo sul referendum comunale. Pare infatti che nessuno, nell’amministrazione e negli uffici, abbia chiarito come stiano le cose; le quali non permettono che, in tempi ragionevoli, si possa tenere un referendum cittadino.

L’ostacolo è la mancanza di un regolamento che dica come questo referendum si debba attuare. Non basta che l’istituto sia previsto nello Statuto: anche i referendum nazionali erano presenti in Costituzione, ma fu solo nel 1970 (23 anni dopo) che, per interesse della DC, una legge lo regolamentò rendendolo possibile.

Per quanto risulta a NOME Officina Politica, una iniziativa per ottenere questo regolamento fu portata avanti nell’autunno 2016 per iniziativa di Rieti Virtuosa e Sabina Radicale, in una interlocuzione con il Presidente del Consiglio Comunale Marroni, gli allora segretari comunali Tortorici e poi Battista e il fattivo coinvolgimento di Enrico Palomba dell’Ufficio Elettorale.

Gli ostacoli presentati dalla amministrazione furono quelli dei costi da sostenere e dell’impatto sulle scuole da utilizzare come seggi. Per questo ultimo aspetto, si lavorò su una ipotesi, che sarebbe stata davvero innovativa, di un referendum da tenersi, in un arco temporale più esteso, nelle strutture di proprietà comunale.

Le successiva partenza della campagna elettorale comunale e la successiva assenza in quei ruoli degli interlocutori istituzionali bloccarono quella iniziativa.

NOME plaudirebbe e offrirebbe la propria collaborazione, se oggi la Amministrazione comunale fosse disponibile a continuare quel percorso, anche in considerazione del quadro regionale in cui risulta attenzione alla concreta realizzabilità di questo strumenti. Ad esempio una proposta di legge regionale è stata appena presentata da +Europa-Radicali e M5S per rendere attuabile il referendum regionale, mentre per quanto riguarda i referendum cittadini la Regione, già da ora e su iniziativa del consigliere Capriccioli di +Europa-Radicali, prevede contributi ai comuni che debbano tenere referendum.

Chiarita la situazione del referendum, a seguire ci chiediamo quale sia la attenzione della amministrazione agli istituti di partecipazione previsti in uno Statuto che fu redatto durante la precedente amministrazione di centrodestra.

Due esempi: riguardo allo studio per il Piano Urbano del Traffico, redatto durante la passata amministrazione e pagato dai cittadini, NOME Officina Politica ha presentato una istanza per la restituzione/pubblicazione alla città del contenuto dello studio stesso; richiesta che è stata presentata a dicembre 2018, reiterata a febbraio 2019, con risposta solo dopo l’interessamento al Prefetto da parte di NOME, ed a cui il Comune rispondeva a luglio di non aver capito la richiesta.

Altro caso è quello delle Consulte cittadine, in cui si potrebbe svolgere un confronto ed un dibattito più ordinato ed esaustivo che su sfilacciati post facebook. Non se ne hanno notizie da due anni, dopo che furono sospese dalla amministrazione impegnata in una non difficile modifica al regolamento per impedire che i migranti (che peraltro non avevano mai chiesto di farne parte) facessero proposte ed esprimessero pareri per conto dei reatini.

Non sappiamo se la trattazione di questi aspetti sia stata assegnata a qualcuno. Da quello che appare, no. Non sarebbe opportuno che l’amministrazione assegni questa delega, ad un assessore o anche ad un consigliere che si occupi di questo tema, faccia avanzare quello che ancora manca, funzionare quello che già potrebbe?”

NOME Officina Politica