Ravaioli

Ravaioli

NOTE BIOGRAFICHE:

Nicola Ravaioli (Forlì 1932)
Inizia l’attività pittorica alla fine degli anni ’50 dopo aver frequentato la Scuola d’Arte “A.Calcagnadoro” di Rieti; all’inizio degli anni ’70 frequenta lo studio dell’incisore urbinate Silvano Silvani apprendendo le tecniche calcografiche.
Suoi quadri e sue incisioni sono state esposte in rassegne nazionali ed internazionali a: Los Angeles (1984), Maddaloni e Tokio (1985), Città del Messico, Hong Kong e Fabriano (1986), Roma e Stoccolma (1987), Malta (1988), Venturina (1996), San Sisto dei Valdesi (1997), Bagnacavallo (1998 e 2001).
Ha tenuto mostre personali a Napoli, Rieti, Firenze, Roma, Terni, Spoleto, Trieste, Forlì e Bedford (GB); nel gennaio 1999, su invito del Vice Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, allestisce una personale presso il Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo.
É presente in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero; sue opere fanno parte delle raccolte dell’Amministrazione Provinciale di Rieti, del Comune di Rieti, della Cassa di Risparmio di Rieti, dell’Azienda di Promozione Turistica di Rieti, del Comune di Ito (Giappone), del Museo della Valcellina, del Museo d’Arte delle Generazioni Italiane del ‘900 di Pieve di Cento (BO), della Pinacoteca Comunale di Forlì, del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo (RA) e dell’Archivio Generale del “Club della Grafica” di Rende (CS).
Vive e opera a Rieti con studio in Via delle Canali, 19.
E-mail: ravanico@libero.it

TESTI CRITICI:

“…nel suo linguaggio estetico Nicola Ravaioli cerca costantemente di rispondere al quesito che per secoli filosofi ed artisti hanno cercato di risolvere senza esiti convincenti: Haidegger ha affermato: Ognuno è gli altri, nessuno è se stesso. E questa la chiave di volta per dare l’interpretazione migliore all’opera di Ravaioli, conteso tra materia e spirito, fra realtà e maschera. Il corpo si occulta dietro ad una maschera imprigionando pensieri e convinzioni ed è soltanto usando di questa maschera che ci è consentito di percorrere il labirinto della conoscenza…”

Franca Calzavacca

Dal catalogo della personale al Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo – gennaio 1999

“…la produzione artistica di Ravaioli è riuscita ad imporsi anche all’interesse dei critici che si sono interrogati sui suoi quadri, esprimendo giudizi e apprezzamenti sulla forma e il contenuto che li caratterizzano e, pur partendo da angolazioni diverse, hanno dato interpretazioni concorde sull’opera di questo pittore che è riuscito a tracciare un percorso così interessante e stimolante da costringere l’osservatore, anche quello più distratto, a riflettere e a prendere coscienza che non vi può essere futuro per l’umanità se non si gettano ponti fra una generazione e l’altra, fra un popolo e l’altro…”

Sael Boni

Dal catalogo della personale al Palazzo del Parlamento Europeo di Strasburgo – gennaio 1999

“… angolo a sé era la piccola personale del reatino Nicola Ravaioli, che adegua il suo temperamento grafico nelle sue messe in scena (pittoriche, ovviamente) di maschere della Commedia dell’arte, cui egli con regia lieve fa recitare allegorie del nostro tempo…”

Giorgio Di Genova

Sulla mostra alla Tyle Gallery – Roma giugno 2001

“…guardando i lavori di Ravaioli si ha l’impressione di trovarsi di fronte allo snodarsi di un messaggio cifrato, una scrittura onirica che segua l’inscenarsi della commedia umana.
In questo teatro immaginario non ha più senso operare una distinzione tra protagonisti e comparse, poiché tutti i personaggi sembrano voler celare la loro vera identità, assumendo le sembianze inespressive, caricaturali o enigmatiche delle maschere popolari o dei manichini dechirichiani.
Fedele ad una concezione antiidealistica dell’arte, Ravaioli sembra mettere in scacco ogni arroganza dell’io nei confronti dell’altro e confondere i confini tra normalità e follia, tra universo onirico e mondo della veglia…”