PITONI: MI DIMETTO DAL CONSIGLIO DEL CONSORZIO DELLA BONIFICA REATINA

Andrea Pitoni

Contestualmente a questo comunicato sto scrivendo la lettera di dimissioni dal consiglio d’amministrazione del Consorzio della Bonifica Reatina, perché sono giunto a una fase di totale estraneità rispetto a questo Ente, che assume sempre più connotati a me non confacenti.
Mi scuso con i numerosi elettori ma francamente, la mia presenza all’interno del Consorzio, dove sono ostracizzato per aver intrapreso un’opera di trasparenza, in un’istituzione sostanzialmente medioevale, che per Statuto nega l’accesso agli atti ai propri consiglieri, e nella quale regna il “pensiero unico” , francamente non serve a nulla.

Tra un anno ci sarà il rinnovo delle cariche e penso che in questo periodo un’iniziativa politica vada intrapresa la dove è necessario proporre una riforma radicale della legge che regola tali soggetti giuridici. Così com’è configurata, permette a un‘oligarchia di associazioni agricole di fare il bello e il cattivo tempo e credo che sia necessario che la politica torni ad impossessarsi dei consorzi per riequilibrare gli interessi che si sviluppano verso la collettività. Inoltre mancano criteri di proporzionalità e se ci sono due liste antagoniste, gli eletti vanno interamente, senza poter creare una minoranza, a quella che vince le elezioni.

La composizione degli organismi direttivi è commisurata al censo, cosicché la classe dei grandi proprietari terrieri assume sostanzialmente il comando dell’ente. Caro Gabrielli, segretario del Fai Cisl, pur condividendo e apprezzando il tuo intervento, in favore degli operai stagionali, che sono buttati fuori con un mese d’anticipo rispetto ad un periodo lavorativo comunque breve, devo farti presente che con questo mondo ci vuole un contrasto radicale e devo anche ricordarti che la tua organizzazione a livello regionale, il cui segretario Pedemonti, non so se attuale, stimo sinceramente, possiede un certo “dialogo” con l’oligarchia di cui sopra.

L’unica azione efficace veramente è una riforma e il sostegno di tutte le pareti sociali per ottenerla, il resto è un solito e sterile refrain di dichiarazioni degli amministratori del tipo “ vorremmo assumere ma le condizioni sfavorevoli …” e di storie, come quella del presidente della provincia Fabio Melilli che annuncia dei contributi a sostegno di progetti che consentano possibilità di lavoro, ma poi manca la determina di coperture dell’amministrazione provinciale, almeno fin quando io non sono stato cacciato dalla giunta consortile. Due parole sugli operai, che da anni, pur nell’incertezza, mettono a beneficio dei consorziati, le proprie competenze, quelle che non possono essere esternalizzate, vanno spese.

Ora come in tutti i contesti lavorativi ci esistono quelli che “tirano la volata e quelli che si aggregano” ma diciamo anche che ci sono dirigenti, per i quali non mi consta sapere ci siano criteri di rilevazione del rendimento e che sono sicuro percepiscano, parlo di Associazione Nazionale delle Bonifiche, lauti stipendi poiché qualcuno di essi si presenta con la Porsche Cayenne (prezzi di listino da 80.000 a 118.000 €) e che i rimborsi chilometrici, ritengo elevati, lì pagano i consorziati. In questo contesto vedo una forbice netta, che rappresenta bene la situazione italiana, dove c’è chi non arriva alla fine del mese e chi guadagna tantissimo e da esso mi affranco con l’invito a tutto il mondo delle rappresentanze politiche ad adoperarsi per una radicale riforma.