Niente camera iperbarica nelle strutture del Lazio per la famiglia intossicata ad Offeio trasferita a Grosseto. L’On. Gasparri scrive al Ministro della sanità

“Il 6 gennaio 2020 ad Offeio, piccola frazione del comune di Petrella Salto in provincia di Rieti, quattro persone di cui due donne sono state oggetto di intossicazione da monossido di carbonio all’interno della propria abitazione probabilmente a causa di una stufa difettosa.

Con l’ausilio dei Vigili del fuoco, i sanitari intervenuti sul posto si sono subito resi conto di un possibile avvelenamento, chiedendo a quel punto la possibilità di ricoverarle in una delle strutture laziali dotate di camera iperbarica per le cure del caso; con molta sorpresa invece, i quattro intossicati sono stati trasferiti dall’Ares 118 e dalla Croce Rosa in una struttura specializzata di Grosseto.

Rimane singolare che non si sia potuto usufruire di un ospedale laziale dotato di camera iperbarica e fisicamente più vicino rispetto alla città toscana; sembrerebbe infatti che, una volta richiesto l’utilizzo del macchinario da parte dei sanitari per ricoverare gli intossicati, in quel momento nessuna struttura ospedaliera del Lazio avrebbe potuto garantire l’utilizzo della camera iperbarica.

Si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e per quali ragioni le quattro persone non siano state accolte in strutture interne alla Regione Lazio dotate di camera iperbarica;

se non ritenga che anche l’ospedale di Rieti, capoluogo di provincia e geograficamente al centro di comuni montuosi che sono anche stati colpiti dal forte terremoto del 2016, debba dotarsi di una camera iperbarica con relativo personale medico specializzato pronto ad intervenire in caso di emergenza.”