Mobilità e cassa in deroga, sindacati: “I lavoratori attendono gli aiuti stabiliti dalla legge”

“Non è facile vivere e sopravvivere in un’area di crisi industriale complessa. Così è stato definito il nostro territorio e quello di Frosinone dal Governo nazionale. Non è facile perché da queste parti le ricadute della crisi economica ha falciato posti di lavoro e lasciato uomini e donne nella disperazione quotidiana.  Le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori aspettano le indennità previste dalla legge, vale a dire la cassa integrazione e la mobilità in deroga. Ma i fondi per il 2018 sono già finiti”. Lo dicono Cgil, Cisl e Uil di Rieti.

“Per questo – spiegano i sindacati – lunedì scorso abbiamo manifestato sotto la sede del Ministero dello sviluppo economico. Un sit in che nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto spronare il Governo a intervenire per risolvere una situazione che sta diventando complicatissima. Siamo stati ricevuti dal sottosegretario Claudio Durigon. All’incontro, nel quale era presente anche l’assessore regionale Claudio Di Berardino, abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla volontà del Governo di inserire ulteriori stanziamenti nella finanziaria a favore delle tante persone che hanno perso il lavoro”.

“Abbiamo apprezzato questo impegno – proseguono Cgil Cisl e Uil – ma dire che siamo soddisfatti è sicuramente azzardato, perché la situazione è ancora tutta da decifrare. Il Ministero sta attendendo infatti i numeri delle aree di crisi complesse italiane e solo al termine di questa ricognizione il quadro sarà completo e ogni regione avrà una quota di risorse destinate. Risorse che al momento dovrebbero coprire solo il 2018. Non c’è certezza per il 2019 e tanto meno per il 2020”.

“E’ chiaro – concludono i sindacati reatini – che non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia, perché con il lavoro non si scherza. Gli uomini e le donne di Rieti e di tutta la provincia del nostro territorio espulsi dal sistema produttivo hanno bisogno di certezze non solo di promesse. Non si vive di aria, non si può vivere dignitosamente senza un supporto che la legge riconosce alle aree industriali di crisi complesse. Siamo vigili e determinati e guardiamo avanti, nella speranza che una sinergia tra i vari livelli istituzionali affronti un tema determinante e ambizioso come le strategie per la reindustrializzazione del nostro territorio martoriato dalla crisi economica e dagli eventi della natura, come la tremenda sequenza sismica iniziata nell’agosto del 2016, che ha cancellato paesi, storia e famiglie”.