Lo scrittore Fabio Geda a Rieti per incontrare i ragazzi e presentare il romanzo “Anime Scalze”

Un gruppo di ragazzi emozionati ieri pomeriggio, 18 marzo 2019, nella Sala delle Colonne ha accolto lo scrittore torinese Fabio Geda, in tappa a Rieti per la presentazione del suo romanzo “Anime Scalze” (Einaudi Editore).

L’incontro, organizzato dalla Libreria Mondadori di Rieti, con il supporto della Scuola di Casperia e Lo Struzzo a Scuola, ha visto coinvolti giovani studenti e si è configurato come una nuova occasione di crescita e confronto intorno ai libri e alla lettura.

Il romanzo racconta la struggente avventura di Ercole Santià, un quindicenne alle prese con la gestione di una vita non proprio facile. Lui e sua sorella Asia, abbandonati in tenera età dalla madre, vivono una vita di stenti e si trovano soli con un padre inadeguato e innocente al contempo. Ercole frequenta la scuola mentre Asia cerca di provvedere al loro sostentamento lavorando duro e tenendo lontano qualsiasi aiuto per timore che questo possa portare ad una loro separazione. Nel corso del romanzo vediamo Ercole diventare adulto da solo e lo vediamo innamorarsi di Viola, bellissima e di buona famiglia. Poi, quando Ercole viene a sapere che la madre non abita molto lontano da lui, parte alla sua ricerca e la nuova realtà gli offrirà anche la scoperta di un fratello più piccolo: sarà quest’ultimo a ribaltare i ruoli e a far crescere in Ercole un forte senso di responsabilità che porterà il romanzo ad evoluzioni inaspettate.

Fabio Geda ci parla, anche grazie alla pluriennale esperienza di educatore nei servizi sociali, delle vicende di una crescita faticosa e meravigliosa insieme e, leggendo, ne sentiamo il peso pagina dopo pagina. Con Torino che fa da sfondo, l’autore ci racconta con estrema lucidità i flussi dell’anima nel periodo dell’adolescenza: il bruciore delle ferite non sanate, il confine labile tra opposti simmetrici, l’esplorazione del concetto di libertà, sono solo alcuni degli spunti di riflessione forniti dal romanzo.

Un libro che è un incentivo a non lasciare soli i ragazzi di fronte alle domande difficili e che porta a comprendere come spesso siano i giovani ad incarnare il lato affidabile, responsabile e protettivo contro le debolezze degli adulti.

Serena Petrocchi