Gita fuori porta tra emozioni e avventure, il 1° maggio a Fara in Sabina

Il 1° maggio è alle porte e, approfittando della giornata festiva, molte persone decidono di godersi una gita fuori porta tra natura e cultura. Per l’occasione, vi suggeriamo di trascorrere l’imminente mercoledì di festa a Fara in Sabina che, con il suo ricco e variegato patrimonio, offre la possibilità di vivere una giornata all’insegna della storia, dell’arte e dei sapori. Nel territorio di Fara, situato tra i Monti Sabini e la Valle del Tevere, si possono infatti scorgere bellezze tanto naturali quanto culturali.

La sua area risultava abitata già in epoca preistorica, come testimoniano alcuni reperti archeologici ritrovati in zona: tra le sale del quattrocentesco Palazzo Brancaleoni, sito nella piazza del Duomo del borgo della città e sede attuale del Museo Civico Archeologico, sono ad esempio racchiusi reperti e testimonianze degli insediamenti sabini dalla preistoria all’epoca romana. Dal 16 marzo, tra le sale museali, è giunto inoltre il famoso corredo della Tomba XI della necropoli di Colle del Forno (dopo essere stato per molti anni all’estero a causa di un trafugamento da parte di clandestini).

E il museo, considerato il forte desiderio di turisti e curiosi di ammirare il patrimonio artistico e culturale della civiltà dei Sabini, è entusiasta di annunciare che aprirà le proprie porte anche durante la festa dei lavoratori: le visite guidate (che durano un’ora ciascuna) potranno essere prenotate per i seguenti orari: 10, 11:30, 14, 15:30 e 17. Inoltre, per l’occasione, resterà aperto anche il Museo del Silenzio che – inaugurato nel 2004 e allestito all’interno del Monastero delle Clarisse Eremite di Fara in Sabina – racconta in modo originale e molto toccante la vita e la spiritualità delle suore di clausura. Le visite guidate (che durano 20 minuti ciascuna) seguiranno i seguenti orari: 11, 12:30, 15 e 16:30. In via eccezionale, sia il Museo Civico sia il Museo del Silenzio resteranno aperti anche durante le giornate di oggi, lunedì 29, e domani, martedì 30 aprile, dalle ore 10 alle ore 18. Per informazioni o prenotazioni chiamare ai numeri 0765 277321 e 380 2838920 o inviare una mail all’indirizzo visitfarainsabina@gmail.com.

Fara in Sabina offre inoltre un gran numero di spunti per chi desidera conoscere la storia e la cultura del territorio, grazie ai sontuosi palazzi nobiliari (Palazzo Orsini, Palazzo Manfredi, Palazzo Martini), il Duomo (Chiesa di Sant’Antonino Martire) che sobrio, ma affascinante, rappresenta un luogo intriso di eleganza, storia e arte: sorge nel cuore del centro storico, in piazza del Duomo, e si erge sui resti di una chiesa preesistente (oggi sotterranea) della prima metà del ‘300. Nasce tecnicamente come “Collegiata” tra il 1501 e il 1506, ossia come sede di residenza di un “collegio” di canonici.

Inoltre, vi sono conservate pregevoli opere, tra cui un crocifisso di inizio ‘600 polimaterico in cuoio, paglia e altre fibre vegetali: la tradizione però narra che la sua pregiata e dettagliata fattura sia data da un rivestimento in pelle umana. Un altro luogo ricco di storia e fascino, immerso in una quiete atmosfera ai piedi del Monte Acuziano, è l’Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa: patrimonio di spiritualità e arte, è stata dichiarata monumento nazionale nel 1928 per la bellezza architettonica e artistica del monastero e della basilica, testimonianza di una storia più che millenaria tra periodi di grande splendore e periodi di decadenza o addirittura di distruzioni e dispersioni, seguiti sempre da rinascite e ricostruzioni.

Ma il borgo di Fara, arroccato su Colle Buzio, è una meta prediletta anche per gli amanti della natura: in questo pittoresco paesaggio si diramano infatti alcuni itinerari da percorrere a piedi o in mountain bike che offrono l’opportunità di ammirare viste mozzafiato. Questi percorsi, tutti da scoprire, si snodano lungo vecchie mulattiere e crinali immersi in uno scenario ricco di costruzioni antiche ed edifici storici tra oliveti (proprio l’olio della Sabina ha ottenuto ormai da anni il marchio DOP per la sua originale qualità), panorami di particolare bellezza e una natura selvaggia alle porte della città di Roma. Un indimenticabile gita fuori porta dunque che viene arricchita dalla buona cucina e dal buon vino: il territorio è infatti ricco di agriturismi che permettono di conoscere i prodotti genuini e i tipici piatti della tradizione.