Laboratorio Analisi de Lellis, UIL: L’assessore D’Amato mente sapendo di mentire

Sulle polemiche che si sono sviluppate in questi giorni sul futuro del Laboratorio Analisi del de Lellis di Rieti, la UIL registra con preoccupazione le dichiarazioni dell’Assessore Regionale alla Sanità Alessio D’Amato che anziché smentire e annunciare il ritiro del decreto n. 219 del 2014 conferma, nella sostanza, le preoccupazioni espresse dai Sindacati, dalle Associazioni, dai Cittadini, dalle Istituzioni e da tutte le forze politiche locali su un possibile ridimensionamento della struttura del nosocomio reatino.

Quando un Assessore regionale argomenta le proprie scelte con la ragione dei numeri, senza porsi il problema delle ricadute e dell’impatto sociale ed economico che queste hanno sul territorio, è del tutto evidente che la politica, nel senso più nobile della parola, ha perso il proprio ruolo.

Evidentemente l’Assessore D’Amato, già responsabile della cabina di regia nel periodo di Commissariamento della sanità Laziale, continua a pensare ed agire da tecnico burocrate e non da Assessore e rappresentante politico che ha il dovere istituzionale di tutela e solidarietà verso i più deboli siano essi individui, comunità o territori.

L’assessore D’amato non giochi a fare il prestigiatore con i numeri e con le parole, abbia almeno buon gusto e rispetto per l’intelligenza dei cittadini, dei lavoratori e dei pensionati di questo territorio che sono stanchi di essere presi in giro e risponda a questa semplice domanda:

IL DECRETO 219 DEL 2014 VERRA’ RITIRATO SI O NO?
Risponda anche l’Assessore D’Amato perché la Regione Lazio ha imposto alla ASL di Rieti l’assunzione di otto Operatori Socio Sanitari (OSS) attingendo dalla graduatoria concorsuale della ASL Roma\5 ignorando le aspettative dei tanti lavoratori precari presenti nella nostra Azienda ASL e ben sapendo che otto ragazzi di Rieti a gennaio andranno a casa. Tutto e sempre a favore della città metropolitana di Roma!! In tutto questo dibattito la UIL di Rieti denuncia il silenzio assordante del Presidente Zingaretti che ha la responsabilità politica delle scelte regionali Presidente Zingaretti si dice che chi tace acconsente, nel caso specifico non è sufficiente, Lei deve metterci la faccia e deve dire ai cittadini, ai lavoratori e ai pensionati di questo territorio se le Sue promesse e i Suoi impegni post terremoto erano sinceri oppure erano un’ulteriore presa in giro. Deve dire ai cittadini, ai lavoratori ed ai pensionati di questo territorio se anche per Lei, come per l’Assessore D’Amato, i numeri condannano questa provincia all’essere perennemente emarginata e suddita.

Deve dire ai cittadini, ai lavoratori ed ai pensionati di questo territorio se il Suo è ancora un ruolo di garanzia di TUTTI i cittadini della Regione che hanno pari diritti e pari dignità. Deve dire ai cittadini, lavoratori e pensionati se finalmente a questo martoriato territorio verrà riconosciuto lo status di area disagiata.

La UIL di Rieti dice basta a continue illazioni di accorpamento con la ASL di Viterbo, basta a continue minacce di dismissioni di servizi, basta ad essere trattati come provincia cenerentola della Regione Lazio.

La UIL di Rieti chiede al Presidente Zingaretti impegni precisi: investimenti, concorsi per il superamento del precariato e risposte chiare sul progetto per la costruzione del nuovo ospedale provinciale. Tutto il resto sono chiacchiere e saranno solo i fatti, Presidente Zingaretti, a qualificare il Suo mandato.”

UIL Rieti: Alberto Paolucci, Domenico Teodori, Felice Alfonsi.