LA STORIA DI… Francesco

LA STORIA DI… FRANCESCO è raccontata dalla direttrice di CNA Rieti, Enza Bufacchi.

Da ragazzino lo chiamavano “brucia fili”, perché metteva i fili dentro le spine e in questo appellativo, Francesco non lo sapeva, c’era già il suo destino di elettricista. Figlio di un falegname, Luigi, un “artista” del quale racconta i lavori importanti che aveva fatto alla Reggia di Caserta e al museo di Capodimonte, ma soprattutto gli insegnamenti di vita, Francesco avrebbe potuto seguirne le orme, ma si sa che spesso lavorare con i genitori non è semplice e poi, come si è già capito, non era quella la sua vera passione.

A quindici anni, dopo la terza media, decide che non vuole più studiare e inizia a lavorare, lavapiatti in un albergo. “Lavoravo dalle cinque di pomeriggio alle tre di notte”, ricorda, il lavoro successivo è con un elettricista “Peppe Fusco” e “già dopo otto mesi, ero in grado di fare un impianto elettrico”, dice con orgoglio.

Da allora “brucia fili” non ha più smesso di seguire la sua passione, “non potrei fare altro”, dice, e si sente da come racconta di tutti i lavori fatti in giro per l’Italia con le aziende e con le persone con le quali ha lavorato, Roma, Milano: tantissimi impianti elettrici, di allarme, di antenne di trasmissione, a Campello Sul Clitunno l’impianto dell’intero paese, e poi ancora alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla Fiera di Roma, alla Bocca della Verità e alla Sinagoga e l’elenco non è esaustivo.

E questa lunga sequenza di lavori non si interrompe nemmeno durante il servizio militare nei Vigili del Fuoco: anche qui utilizza le sue competenze per rifare gli impianti delle caserme, “ho lavorato talmente tanto”, dice, mentre ancora elenca lavori, impianti, persone e luoghi, “che nemmeno me li ricordo”. Sembra di parlare con una persona che ha lavorato ottant’anni. “Scusa Francesco, ma quanti anni hai?” domando, e lui risponde: “Quarantadue”, e nel racconto della sua storia non siamo ancora arrivati al 2006, l’anno in cui decide che è arrivato il momento di dare vita ad una sua azienda.

“Non avevo un soldo”, racconta, “e anche se ci sono stati momenti difficili non ho mai mollato, oggi ho una grande quantità di attrezzature, un’altra ‘malattia’ che mi ha trasmesso mio padre, per fare qualsiasi lavoro”. Torna nel racconto l’ammirazione per l’esempio paterno, che lui vorrebbe emulare nel rapporto con suo figlio Emanuele.

Il segreto del successo di Francesco, oltre che nella sua esperienza, è, come ribadisce spesso, nel “rapporto di fiducia” che stabilisce con i clienti, “molti dei quali sono diventati amici”, e che hanno iniziato a chiedergli di fare altro oltre l’impianto elettrico. Così, pian piano, per soddisfare le loro richieste, la sua azienda ha cominciato a realizzare anche tutta una serie di lavori di ristrutturazione.
Insomma, anche in questo caso è la grande e precoce passione coltivata con determinazione a fare della storia di Francesco una storia esemplare. C’era una volta “brucia fili”…

Francesco Ponzani
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Tel. 3281183263
francesco.ponzani@gmail.com