I sindacati: la sanità reatina ha bisogno di continuità​​

Con la fine dell’anno è tempo di bilanci. Il 2016 è stato, senza dubbio, per la Sanità reatina, uno degli anni più difficili della storia; il pesante sisma che ha colpito il nostro territorio, devastandolo, non ha lasciato indenne neanche la nostra azienda sanitaria, privata di una struttura molto importante: l’ospedale di Amatrice reso inagibile dal sisma. Proprio in questa occasione ci siamo riscoperti comunità, ma soprattutto si è data dimostrazione di essere un’Azienda in grado di rispondere a una difficile emergenza con organizzazione ed efficienza. Per questo, certamente, sono in primis i dipendenti che meritano un plauso per la loro disponibilità e la professionalità dimostrata, ma anche la Direzione Generale per aver coordinato l’emergenza e attivato servizi essenziali sui luoghi del sisma.
Mai come in questo tempo ci siamo resi conto della fragilità delle nostre terre, per questo abbiamo sostenuto quanto richiesto nella conferenza dei Sindaci e sosteniamo le richieste delle Associazioni con il riconoscimento della provincia di Rieti come zona disagiata (le caratteristiche ci sono tutte, dalla zona sismica fino ai collegamenti).
Queste oggettive difficoltà non hanno però oscurato un complessivo miglioramento dell’offerta sanitaria, che passa attraverso una riorganizzazione dell’intero ospedale, per l’attivazione di nuove linee di attività come la Stroke Unit e il Telemed (in collaborazione con ARES 118) indispensabili per l’incidenza sulla nostra popolazione di patologie invalidanti e spesso mortali come l’ictus o l’infarto.
Le recenti nomine di 5 nuovi Primari, o direttori di struttura, che già stiamo apprezzando per la professionalità dimostrata crediamo possano dare un impulso fondamentale al rilancio del nostro ospedale e soprattutto a riportare fiducia nei nostri concittadini sulla qualità sanitaria del nostro ospedale.
Non è trascurabile la riduzione del precariato attraverso l’espletamento dell’avviso pubblico per infermieri, e auspichiamo che questo possa avvenire anche per le diverse professioni sanitarie e amministrative ancora in somministrazione dall’agenzia interinale, qui Regione e Direzione Aziendale nel 2017 dovranno fare la loro parte, noi ovviamente non ci riterremmo soddisfatti finchè non sarà superato il precariato in questa Azienda che indubbiamente è un freno per una corretta programmazione delle attività oltre che un danno economico per l’Azienda stessa.
In questo quadro che lascia sperare in un 2017 positivo è necessaria una continuità gestionale per non disperdere di nuovo quanto di buono è stato intrapreso, in questo i nostri rappresentanti politici territoriali sono chiamati a metterci la faccia per evitare decisioni regionali che non garantiscano il proseguo dell’attività intrapresa.
Ovviamente ci aspettiamo che vengano affrontati e risolti i problemi degli organici carenti per potenziare il territorio e la qualità dell’offerta, che vengano migliorate le condizioni lavorative dei dipendenti, e le condizioni strutturali dell’ospedale con particolare riferimento al Pronto soccorso dove le carenze strutturali non consentono agli operatori una corretta gestione dei pazienti.