I DIRIGENTI DELL’IDV SULLE DICHIARAZIONI DI SCARDAONE

Italia dei Valori Rieti

Se la memoria non ci inganna, il sig. Scardaone dovrebbe essere lo stesso che tempo fa in un incontro tenutosi presso la sala del Consiglio provinciale tacciò l’intera classe dirigente del centro sinistra di incapacità ed inconcludenza e la invitò a farsi da parte per lasciare spazio al “nuovo che avanza” e più precisamente alle “preziosissime” risorse umane, politiche e culturali di cui dispone il mondo sindacale.

E’ su questa analisi, confermata anche in altro incontro tra sindacati e partiti del centro sinistra, che si è basata l’azione di demolizione della credibilità della classe politica del centrosinistra iniziata circa un anno fa e che oggi vede nelle dichiarazioni di Scardaone del 24 novembre il suo punto estremo di caduta.

Innanzitutto non abbiamo mai gradito l’espressione “società civile”, preferendo ad essa quella di “società” o “collettività”. Perché, secondo noi, la definizione “società civile” presuppone l’esistenza di altra società, magari “incivile”, che culturalmente non riteniamo rappresentativa della realtà che ci circonda e sintomatica di un certo fuorviante manicheismo.
Chi scrive, ritenendo di poter parlare anche a nome di tanta parte della classe politica locale, attinge risorse per il sostentamento proprio e della propria famiglia da lavoro autonomo, da lavoro dipendente, da lavoro precario e quindi, più semplicemente, per campare ogni giorno timbra un cartellino o è costretto a procacciarsi lavoro. L’impegno che profonde in politica è motivato dal semplice spirito di servizio e voglia di cambiamento ed il tempo che ad essa dedica lo sottrae al proprio lavoro, al proprio tempo libero, alla propria famiglia. Di conseguenza chi scrive appartiene a tutti gli effetti alla tanto decantata “società civile” e di questa ne percepisce sul proprio epidermide disagi e contraddizioni.

Ci chiediamo da chi percepisca invece lo stipendio il “sommo rappresentante della società civile” Scardaone, considerata la sua ripugnanza per i “professionisti della politica locale”. Ci chiediamo quale sia la differenza tra professionisti della politica e professionisti del sindacato. Ci chiediamo quanti dirigenti e distaccati gravino sulle casse del sindacato, quelle stesse casse che ogni mese noi tutti lavoratori iscritti rimpinguiamo.
Ci chiediamo quanto siano liberi e rappresentativi delle istanze del mondo del lavoro, uomini che hanno come sola preoccupazione il mantenimento di un status che permetta loro di non tornare in fabbrica o in ufficio, cioè a lavorare per campare e di esercitare quella “professione”, il sindacalista, che molto spesso si riduce a mero strumento per trattative personali e carriere inspiegabili. Quanto quindi questi siano liberi sia dalle, a volte squallide, dinamiche interne al sindacato, sia dalle “ragioni” delle parti datoriali.

Non volgiamo commettere l’errore di Scardaone facendo di “ogni erba, un fascio”, ma le contraddizioni che imperversano in quel mondo sono coscienza e sofferenza per tanta parte del mondo del lavoro e dello stesso mondo sindacale.
Oltretutto ci si chiede: se la culla ove nasce e sviluppa quest’azione di forza, questo “golpe” dei sindacati, poggia sull’assunto che la classe dirigente del centro sinistra reatino abbia dimostrato incapacità e inconcludenza, tanto da richiedere il “soccorso bianco” del mondo sindacale, coloro che fino ad oggi hanno rappresentato i partiti nei vari consessi elettivi, in primis il Consiglio comunale di Rieti,  con i ruoli più rappresentativi e che oggi aderiscono a questa visione, non dimostrerebbero un minimo di coerenza e consequenzialità, visto che a giudizio c’è il loro operato, facendosi silenziosamente da parte? Non suona un po’ strano che invece questi siano stati i primi a saltare su quel carrozzone con il solo scopo di perpetuare se stessi?

E chiediamo a Scardaone e “compari” (Le rendiamo la cortesia signor Scardaone): pensano veramente questi esimi elaboratori di pensiero che delegittimare e demolire la credibilità dell’intera classe politica del centro sinistra reatino contribuirà a sconfiggere quella destra che governa la nostra città da vent’anni e che, soprattutto a detta vostra, ha di fatto consumato un vero scempio?
Aiutateci a capire, Voi intellettualmente eletti, aiutate a capire noi e tutti gli elettori del centro sinistra che momentaneamente stanno subendo questa violenza, ma che non aspettano altro che avere l’occasione di rimettere “ogni cosa al posto che le spetta”.