Ex Manni, In marcia per Rieti: "La nuova Amministrazione poco rispettosa dei lavoratori"

“La Quadrifoglio chiude la casa di riposo Ex Manni con il conseguente licenziamento delle 31 dipendenti smascherando così la falsa promessa elettorale del Sindaco Cicchetti di ripubblicizzare la struttura.
Dal 1 settembre Rieti non avrà più questo importante servizio e purtroppo non ci saranno più 31 posti di lavoro. Dobbiamo rilevare lo scarso rispetto verso le lavoratrici del Manni sia da parte della Quadrifoglio sia da parte dell’attuale amministrazione che ha accettato, senza alcuna opposizione, la decisione drastica della Cooperativa di Pinerolo, che negli anni ha incassato per i suoi servizi oltre quaranta milioni di Euro da parte del Comune di Rieti.
Non è un mistero infatti che molti esponenti della Giunta e del Consiglio comunale attuale della maggioranza di centrodestra, hanno creato dai primi anni del duemila un rapporto esclusivo di vero e proprio monopolio nel settore dei servizi sociali, con tariffe spesso fuori mercato, che hanno portato alla situazione devastante di oggi.
Tutto questo oggi lo paga la città che rimane senza un servizio importante verso gli anziani con le loro famiglie e lo pagano le lavoratrici che vedono andare in fumo i loro sforzi di tanti anni, per mantenere un alto livello di qualità del servizio attraverso le loro competenze e che dal 1 Settembre saranno senza lavoro. Notiamo infine il silenzio assordante sulla vicenda di tutti. Cinque mesi fa l’amministrazione Petrangeli anche attraverso il riconoscimento di un milione e seicentomilaeuro ha scongiurato la chiusura, ma gli attacchi per mesi ad iniziare dai Sindacati sono stati feroci e continui fino alla votazione in consiglio comunale della delibera di riconoscimento del debito fuori bilancio. Oggi la struttura verrà chiusa, le dipendenti perderanno il loro lavoro, la giunta Cicchetti non batte ciglio a questa situazione e nessuno si indigna e protesta come cinque mesi fa.”
Per il Coordinamento dell’Associazione In marcia per Rieti Gian Piero Marroni, Arianna Grillo