DOPO LA CRISI IN COMUNE E' DOVEROSO DA PARTE DEI DIRIGENTI PD CONVOCARE L'ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI

Pd Passo Corese

La crisi apertasi nei giorni scorsi al Comune di Rieti e la soluzione data ad essa si prestano a meditate riflessioni politiche, sia di carattere interno al PD che di tipo generale.

Preliminarmente, si esprime soddisfazione per il prevalere, nella coalizione di centro sinistra, del senso di responsabilità che ha portato a ricomporre fratture e criticità nonché a mettere a punto i necessari percorsi programmatici per tentare di ridare slancio alla attività amministrativa, con l’obiettivo di far uscire il Comune di Rieti dalla situazione disastrosa nella quale il centro destra, nei lunghi anni di governo, l’ha cacciata.

Certamente, la pesantissima situazione ereditata, dal bilancio alle scellerate politiche sul personale ed alla gestione del sociale, priva di programmazione e criteri, è stata – ed in parte ancora è – una miscela esplosiva, in ordine alla quale una Amministrazione giovane, innovativa e che tante speranze ha suscitato nei cittadini, sconta inevitabili difficoltà.

La forza del progetto alternativo sta nella capacità di ripartire da ciò, producendo la necessaria informazione verso i cittadini per una partecipazione consapevole alle difficoltà ed alle scelte.

Con rammarico si deve osservare che il gruppo dirigente del Circolo di Rieti del PD non ha saputo svolgere adeguatamente il ruolo che anche la posizione di partito di maggioranza della coalizione gli conferiva. La legge che regola le elezioni nei comuni assegna al Sindaco, per essere direttamente eletto dal popolo, un ruolo di responsabilità e prerogative che devono essere esercitate nell’ambito di un sentire comune che deve esprimere la coalizione.

Il contributo del PD doveva essere concentrato in questa direzione, unitamente a quello di natura programmatica, necessariamente da armonizzare, appunto, con il programma su cui i cittadini sono stati chiamati a votare.
Ciò non è stato e le modalità con cui si è determinata la crisi lo dimostrano. Il PD, senza che a ciò vi fosse la adeguata risposta politica, è stato sul banco degli imputati, con una stampa scatenata ed alcuni messaggi, quali la responsabilità della crisi, il PD con le divisioni interne di potere, il PD interessato principalmente alle questioni legate ad interessi, sono passati tra la gente.

Anche il tentativo di riallacciare percorsi politici interni, che il Segretario PD cittadino ha promosso, è naufragato per il riaccendersi di difese e chiusure che non possono che essere addebitate a debolezza politica ed all’illusione dell’autosufficienza.

Il gruppo di militanti composto da:
Aguzzi Giuliano, Ferroni Andrea, Alonzi Licia, Festuccia Adalberto, Amici Luciano, Galluzzi Alberto, Aguzzi Giancarlo, Lelli Danilo, Bianchi Riccardo, Leonardi Elena, Brenci Loris, Marcaccio Graziano, Bufacchi Enza, Palluzzi Dante, Carosella Letizia, Proietti Franco, Colucci Renzo, Renzi Costantino, Ciaralli Beniamino, Ridolfi Teresa, Dionisi Quarto, Saburri Ferdinando, Di Paolo Giuliana, Simonetti Domenico e Faraglia Francesca, nell’esprimere preoccupazione, riafferma la precisa volontà di continuare a dare il proprio contributo di analisi politica, di visione dei problemi e di impegno e considera assolutamente doveroso che il gruppo dirigente del Circolo senta il dovere di convocare l’Assemblea degli iscritti, a cui fornire informazioni sulla crisi politica appena conclusa ed i risultati che il PD ha ottenuto.