Dai banchi alla strada, gli studenti progettisti della sicurezza stradale

Il progetto, promosso dalla Polizia Municipale di Rieti, dall’Associazione Famigliari e Vittime della Strada (AFVS) e da Impresa Insieme ha coinvolto, due anni fa, le scuole Secondarie di Primo grado e ora, dopo un nuovo incontro tra i partner, si è sentita la necessità di ampliare questo coinvolgimento anche alle scuole Superiori e, in particolare, di renderli soggetti attivi nella “costruzione” della sicurezza stradale.
Non un questionario per indagare le cattive abitudini dei ragazzi alla guida, ma per raccogliere le loro opinioni sul tema, comprendere il grado di conoscenza del tema e rendergli “progettisti della sicurezza stradale” facendo assumere loro un ruolo da protagonisti e quindi promotori di iniziative volte alla individuazione e segnalazione delle cause che provocano direttamente e indirettamente gli incidenti stradali.
Il particolare fine sarà raggiunto attraverso l’impiego della metodologia della formazione-intervento.
“La formazione-intervento – dice Renato Di Gregorio, metodologo e amministratore di Impresa Insieme – postula che le persone apprendono non quando si trasferisce loro delle conoscenze chiedendo di assumere comportamenti, ma quando le si mette in un ruolo di progettista del miglioramento delle condizioni reali con cui si presenta un fenomeno. Migliorare le condizioni di partenza induce la persona a documentarsi sul tema per trovare delle soluzioni credibili e tale azione consente alla fine di sviluppare un’autoformazione. Le persone che conoscono il problema e si battono ogni giorno per debellare gli aspetti negativi della mobilità diventano allora le persone da consultare, con cui dialogare e non più solo da temere o da assecondare”.
Per giungere alla definizione del questionario i docenti di tutti gli istituti reatini di Medie e Superiori si sono incontrati presso il Comando di Via della Foresta con i partner. A quell’incontro ne ha fatto poi seguito un altro al quale hanno preso parte anche una delegazione di studenti, scelti dalle scuole stesse, che sono stati investiti del ruolo di “ambasciatori” del progetto nelle rispettive classi per apprendere prima e poi riportare il ruolo ce si auspica di voler fare assumere ai ragazzi. Per questo fine ad ognuno dei ragazzi è stato chiesto di stringere un “patto” in qualità di progettisti della sicurezza stradale.
Le dirigenti che hanno scelto di aderire al progetto, anche grazie all’entusiasmo con cui i docenti intervenuti al primo incontro del 30 settembre hanno relazionato sul progetto, sono: Paola Testa dell’IC Villa Reatina, Domenica Pedica dell’IC Angelo Maria Ricci e Carla felli dell’IC Minervini Sisti, Mariarita Pitoni dell’IIS Luigi di Savoia, Lidia Nobili dell’ISS Marco Terenzio Varrone e Alessandra Onofri dell’IPSSEOA Costaggini Alberghiero.
In questa fase si sta procedendo con l’analisi e, come strumento di indagine, è stato scelto il questionario. Dalla elaborazione delle risposte si potranno ricavare le proposte progettuali concrete che verranno discusse assieme alla comunità educante (composta da tutti coloro che svolgono un ruolo significativo nell’educazione,istruzione e formazione dei giovani) e per le quali i consulenti di Impresa Insieme, assieme ai partner, si impegneranno per trovare le risorse necessarie per la loro realizzazione.
L’esigenza di riprendere il progetto, ha spiegato l’Ingegner Cricchi, dell’Associazione Famigliari Vittime della Strada, era legata al fatto di voler coinvolgere, non più solo gli studenti delle scuole Medie, ma anche quelli delle Scuole Superiori. Secondo quanto evidenziato dalle statistiche, infatti, i soggetti più esposti ai rischi della strada sono proprio i ragazzi tra i 14 e i 21 anni, ma sono sempre gli stessi ragazzi, in questa fascia di età, ad avere la giusta maturità e ad essere pronti per assumere il ruolo di progettisti della sicurezza stradale.
La riunione tra la comunità educante è prevista per inizio dicembre, in quel contesto, partendo dall’analisi dei dati offerti dai questionati, ci si confronterà per attivare processi di integrazione e collaborazione tra tutti gli attori trovando soluzioni di innovatività, trasversalmente e all’interno di ciascuno dei settore che compongono la comunità educante. Le azioni definite permetteranno di costituire uno spazio di riferimento più consono per ricomporre la comunità educante stessa e renderla capace di occuparsi, in modo integrato, dei giovani, della loro educazione, della loro formazione e del loro orientamento.
All’incontro faranno seguito delle giornate di sensibilizzazione nelle scuole in cui interverranno anche il Comando e l’AFVS.