Coronavirus, sindacati Lazio: “Chiediamo chiusura anticipata e domenicale per esercizi commerciali sul territorio”

Filcams-CGIL Roma Lazio, Fisascat-CISL Lazio Roma Capitale Rieti, UilTucs Roma Lazio scrivono a tutte le aziende della Grande distribuzione organizzata, distribuzione moderna organizzata, Coop e distribuzione alimentare.

DI SEGUITO LA RICHIESTA:
Richiesta anticipo orario di chiusura e chiusura domenicale Esercizi Commerciali a Roma e Lazio 

“Tutti i decreti per le misure a contenimento del contagio da CoViD19 emanati dal Presidente del Consiglio e, in maniera rafforzativa, l’ultimo dell’11 marzo scorso –  che consente l’apertura unicamente per gli esercizi  commerciali di generi alimentari e di beni di prima necessità – , hanno determinato una condizione in cui la distribuzione commerciale alimentare dovrà garantire, inderogabilmente, il servizio reso alla cittadinanza.

I lavoratori del settore stanno dimostrando un grande senso di responsabilità in questo difficile ed inedito contesto, nonostante la preoccupazione che pure li investe direttamente in quanto soggetti esposti al contatto con la clientela  non sempre attenta e rigorosa nei confronti delle disposizioni fornite in merito alle misure di sicurezza da attuare per la tutela della collettività.

Siamo consapevoli dell’importanza di dover continuare a garantire gli approvvigionamenti delle derrate alimentari e, quindi, convinti che si debbano costruire le condizioni affinché, nel pieno rispetto delle

3 condizioni di sicurezza per i lavoratori e per la clientela, l’attività possa essere garantita senza dover subire interruzioni tali da creare disagi alla cittadinanza.

 È proprio per questi motivi che riteniamo doveroso segnalare che nei punti vendita si cominciano a registrare delle difficoltà che dobbiamo essere in grado di arginare e superare:

– I dispositivi di sicurezza: guanti, mascherine, soluzioni idroalcoliche, distanziatori, pannelli separatori per le postazioni a diretto contatto con i clienti, sono stati forniti in maniera non omogenea nei punti vendita del territorio regionale e, in alcuni casi, ci viene segnalato che non ce ne sarebbero ulteriori a disposizione;

– le lecite assenze con diritto alla conservazione del posto (aspettative,  ferie, malattia, congedi), alcune delle quali necessarie per la cura e l’assistenza di familiari e affini – anche in conseguenza alla chiusura delle scuole – hanno determinato una contrazione degli organici;

– I carichi di lavoro sono aumentati per effetto della necessità di rispondere e adeguarsi alle nuove esigenze (rispetto distanza interpersonale, tentativo di diminuire la permanenza del cliente nei negozi, operazioni di gestione e preparazione delle merci per i servizi di delivery).

Inoltre, l’ordinanza del Presidente della Regione Lazio n° Z00007 del 12 marzo 2020, definisce che il trasporto pubblico locale pur dovendo garantire, tra le altre cose, anche i servizi necessari a consentire il raggiungimento di esercizi autorizzati alla vendita di derrate alimentari e beni di prima necessità, nonché quelli tesi a garantire la percorrenza casa lavoro (pendolarismo), assicurerà la presenza dei mezzi di trasporto solo fino alle ore 21:00 di ogni giorno, rendendo più difficoltosa per i lavoratori la percorrenza casa/lavoro in alcune fasce orarie e meno probabile e/o residuale la presenza di clientela nei negozi.

Nelle situazioni sopra descritte risulta oltremodo insostenibile  dover garantire nastri orari di apertura che si protraggono fino a tarda sera e che, in alcuni casi e in maniera, a nostro avviso, sciagurata sono stati addirittura allungati, così come risultano altrettanto inopportune le aperture domenicali.

La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori del settore è la priorità assoluta e se abbiamo la piena coscienza di quanto sia fondamentale che il servizio di vendita dei generi alimentari continui ad essere garantito, vanno garantiti e salvaguardati coloro che lo rendono fruibile per tutti.

In relazione a quanto detto, riteniamo che sia misura indispensabile alla tenuta complessiva del settore la riduzione dei nastri orari di lavoro, attraverso l’anticipo dell’orario chiusura massimo alle 18.00 (da far coincidere con il termine del servizio giornaliero per tutti gli addetti) e la chiusura di tutti gli esercizi commerciali nella giornata di domenica”.