COOP 76, PIETRANTONI-TURCHI: ALCUNE PRECISAZIONI SULLA VERTENZA

PAM Coop Risparmio 76 di Rieti

Tonino Pietrantoni Segretario generale CGIL Rieti e Enrico Turchi Segretario Filcams Rieti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta ritenendo di dover fare alcune precisazioni in merito alla vertenza Coop 76:

Primo: la Cgil, come anche le altre Organizzazioni Sindacali, non ha sottoscritto alcun accordo ne impegno riguardo alla ipotesi Evergreen. Abbiamo dovuto prendere atto del fatto che ad oggi quella della cooperativa Evergreen è l’unica proposta per il possibile riavvio dei negozi e la rioccupazione dei dipendenti Coop 76. Siamo di certo convinti che i suddetti obiettivi  siano tra le priorità da risolvere anche nell’interesse dei soci, dei creditori di Coop 76, dei fornitori e dei negozi aperti nei centri commerciali. Non si tratta quindi di dividersi tra chi è preoccupato e chi è tranquillo. La vertenza come è noto è molto delicata e difficile, i risvolti tanti, gli interessi vari e potenti.

Secondo: quando la Evergreen ci presenterà il progetto (cd piano industriale e occupazionale) lo valuteremo e lo discuteremo con la stessa e con i lavoratori. La trattativa sindacale se sarà avviata deciderà nel merito se ci saranno le condizioni per un accordo oppure no. E’ del tutto evidente che saranno importantissime e determinanti le “caratteristiche” (compresi i gruppi dirigenti operativi)della Società che presenterà il piano o il progetto. Facciamo notare che di solito quando le Società realizzano nuovi investimenti lo fanno attraverso le cd. Newco. E’ stato così per altre vicende e sarà così anche per altre iniziative. Come è noto la cgil non è d’accordo (vedi caso fiat).

Terzo: i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi e nella solita e massima trasparenza, ognuno sarà chiamato ad assumersi le proprie responsabilità.

Quarto: siamo assolutamente convinti che, vista la situazione della Coop 76 determinatasi per precise ed evidenti responsabilità del CdA, ma anche degli organismi di controllo e vigilanza, prima si riaprono i negozi e si ricollocano” i lavoratori” meglio è. Perché se gli scenari prossimi saranno negativi le procedure richiederanno tempi lunghi e tanti aspetti saranno fuori dalla portata nostra e dei lavoratori. Un conto è riaprire prima un conto sarebbe riaprire dopo. Di solito chi lavora, e parliamo di ambienti economici e commerciali al di fuori dei lavoratori, per far fallire una azienda concorrente lo fa anche per poi eventualmente sub entrare a condizioni più favorevoli. Abbiamo esperienza del fatto che il cd costo del lavoro (normative,diritti, contratti e salario) è la variabile che ne fa le spese. Di solito i risparmi avvengono su tali voci.

Quinto: abbiamo unitariamente chiesto un passo indietro da parte dell’attuale CdA della Coop 76 e la nomina di una “figura” unica capace di fare finalmente  le cose utili negli interessi di tutti. Se ciò non avviene è un ulteriore grave errore che viene commesso e ci auguriamo che chi rappresenta i soci nel territorio e gli stessi soci prendano iniziativa per favorire il percorso che abbiamo richiesto.

Infine – concludono Pietrantoni e Turchi – vorremmo  ricordare a tutti che avere dei dubbi è legittimo, lavorare però per trovare una soluzione positiva presuppone di evitare il più possibile di diventare strumenti involontari di altri interessi diversi da quelli del lavoro e dello sviluppo.