BANDO PROGRAMMI INTEGRATI, ASSESSORE COSTINI: RICORSO AL TAR, AZIONE LEGITTIMA MA POCO COMPRENSIBILE

Felice Costini

L’annuncio di un ricorso al TAR da parte di alcune associazioni, contro il bando dei Programmi Integrati del Comune di Rieti, rientra nel novero delle azioni legittime ma poco comprensibili dell’ala movimentista del centrosinistra reatino; un po meno legittimo è veicolare da parte delle stesse associazioni notizie non corrispondenti alla realtà, utili a strappare un titolo, ma ingannevoli per i cittadini.

Le affermazioni di questi novelli NO TAV in salsa Amatriciana, denotano in primis ignoranza: sarebbe bastato leggere il bando, o più semplicemente ascoltare il Prof. Cecere, intervenuto alla loro assemblea, per comprendere che colate di cemento, distruzione del territorio, speculazioni edilizie non solo non sono immaginate, ma espressamente vietata dal bando stesso.

La legge regionale n. 21, a cui fa riferimento il bando, legge ricordiamo deliberata dalla giunta di centrosinistra, permette la riqualificazione di aree degradate e di zone ex industriali, e prevede, come ovvio, delle premialità per gli  imprenditori che intendono intervenire in questa direzione. Il Comune di Rieti, ha scelto di aprire questo discorso a tutta la città, evitando zonizzazioni e/o indicazioni specifiche, legate ad interessi particolari.

Il Comune di Rieti ha, altresì, imposto ai privati di seguire un percorso partecipato, al fine di inserire i singoli progetti in ambiti più complessi, i piani di assetto, finalizzati ad armonizzare gli interventi tra loro, realizzando un disegno complessivo delle aree di città interessate attraverso questo metodo è possibile, ad esempio disegnare un assetto delle aree ex industriali coerente con quanto deliberato all’unanimità dal consiglio comunale.

Lasciare, come vorrebbero le associazioni, quelle aree alle sole norme del nuovo piano regolatore, comporterebbe l’ edificazione attraverso piani di lottizzazione, con un indice edificatorio più alto di quello potenziale previsto nel bando in oggetto, senza per altro prevedere alcun intervento pubblico. E’ uno dei paradossi dei difensori di uno sviluppo ecosostenibile, che al di là degli slogan finiscono per fare gli interessi veri degli speculatori.

Attenderemo con tranquillità il ricorso, convinti di aver lavorato bene, nell’interesse della città, avendo il coraggio di sperimentare una nuova via, che chiama alla responsabilità comune tutti i soggetti attivi sul territorio.

Le associazioni parlano di scorciatoie, ed in questo caso hanno ragione: abbiamo cercato la via più breve, utile a risolvere criticità decennali, a ridare impulso allo sviluppo, a costruire un nuovo futuro alla città , e tanto dovevamo.

Ai NO TAV REATINI ricordiamo solo che la politica degli slogan vuoti è utile a chi cerca una visibilità fine a se stessa, abbiano una volta tanto, il coraggio di confrontarsi su progetti concreti, e scopriranno la massima disponibilità di questo assessorato, risparmiando i soldi di un inutile ricorso al TAR, tra l’altro probabilmente fuori tempo massimo.