ASL Rieti precisa in merito alla segnalazione della signora Claudia pubblicata su Rietinvetrina

In merito alla segnalazione pubblicata su Rietinvetrina in data 26 agosto 2020, dal titolo “Claudia: abbiamo atteso tre giorni per un posto letto”, la Direzione aziendale della Asl Rieti precisa quanto segue: 

“Premessa: la paziente è stata trasportata dal 118 presso il Pronto soccorso dell’ospedale de Lellis di Rieti il giorno 16 agosto alle ore 17:23, per difficoltà respiratoria. Il 12 agosto la paziente si era sottoposta a radiografia del torace presso una struttura privata; si era sottoposta a terapia antibiotica e cortisonica, prescritta dal proprio medico di famiglia.  

La paziente ha atteso 3 giorni per un posto letto e non ha ricevuto le cure dovute? Non corrisponde al vero: la paziente ha atteso 48 ore e 41 minuti, periodo durante il quale non è stata abbandonata al proprio destino, ma è stata sottoposta a quattro valutazioni specialistiche e ad esami strumentali ed ematochimici dai quali non sono emerse problematiche particolarmente gravi.

Ciò nonostante, per maggiori approfondimenti, è stata posta in destinazione, per un posto letto, cosa che è avvenuta il 18 agosto presso l’Unità Gerimed. Alla paziente, durante il periodo di osservazione, sono stati somministrati quindici farmaci, oltre che ossigeno terapia.  

Difficoltà a parlare con i sanitari della Struttura? Non corrisponde al vero: la figlia della paziente ha avuto due colloqui telefonici formali (registrati in cartella) con i sanitari che avevano in cura la madre: il primo, il giorno 16 agosto alle ore 20:26, il secondo, il 18 agosto alle ore 11:01. In tal senso, è bene ricordare che, causa Covid-19, i protocolli di accoglienza e comunicazione hanno subito drastici ridimensionamenti all’indomani dell’attuazione delle misure di contenimento, INDISPENSABILI per la salute di tutti i cittadini.  

La paziente è stata abbandonata? Falso: la paziente è stata oggetto di tutte le cure del caso, assistita dal personale medico ed infermieristico della Struttura. La paziente è stata inoltre alimentata, come avviene per tutti quei pazienti le cui condizioni cliniche lo permettano.  

Ricordiamo che presso i Pronto Soccorso, i pazienti non stazionano abbandonati al proprio destino, ma sono posti in osservazione, monitorati costantemente da personale qualificato e sottoposti ai necessari esami diagnostici.

Gli operatori del Pronto soccorso dell’ospedale de’ Lellis di Rieti non sono “maleducati o inefficienti” come affermato con esecrazione dalla figlia della paziente, ma professionisti di grande valore che ogni giorno si prodigano per salvare vite e spesso sono sottoposti ad un carico di lavoro tale per cui i tempi che dedicano alla comunicazione con i familiari possono risultare “ristretti”; in questo particolare periodo ancor di più, vista l’emergenza in atto.”   Direzione Aziendale Asl Rieti