Area Rieti lancia un appello: “Deputati e consiglieri regionali insieme per il rilancio della nostra provincia”

“In queste ore a Roma si stanno riunendo gli stati generali voluti dal premier Conte, che dovranno disegnare il futuro della nostra Nazione. Si parla di centinaia di miliardi da spendere in infrastrutture, di riforme che dovrebbero semplificare la burocrazia, di grandi opere da realizzare per rilanciare la nostra Patria dopo la pandemia.

Area Rieti lancia un appello alla politica del nostro territorio, ai deputati, Trancassini, Melilli,Lorenzoni e Fusacchia, ai consiglieri regionali, Pirozzi e Refrigeri ed all’assessore Di Berardino: non fatevi sfuggire l’occasione!

Per decenni il nostro territorio ha sognato, discusso e litigato su quali progetti fossero necessari per rimettere in moto l’economia della nostra provincia, è su una cosa destra e sinistra hanno sempre convenuto, la necessità di infrastrutture adeguate che ci permettessero collegamenti moderni con Roma ed il resto d’Italia.

Che si chiamassero ferrovia o raddoppio della Salaria, tutti eravamo (e siamo consapevoli) che solo attraverso vie di collegamento moderne e rapide è possibile sfruttare pienamente la grandi potenzialità ambientali e turistiche dei nostri comuni.

Così come tutti abbiamo sempre concordato sulla necessità di dotare la provincia di Rieti di collegamenti interni, che permettessero un interscambio agevole tra le varie aree, dalla Sabina al Cicolano, dalla Valle del Salto ad Amatrice.

Ma tutti i sogni si sono sempre abbattuti sulla consapevolezza che in epoca di austerity era impossibile trovare le centinaia di milioni di euro necessari a realizzare i progetti, e contemporaneamente che la burocrazia asfissiante, i mille vincoli ambientali, i mille permessi e pareri vincolanti avrebbe rallentato all’infinito i tempi di realizzazione.

Ma oggi possiamo sfruttare una serie di situazioni favorevoli: qualche centinaia di milioni sono niente davanti alle centinaia di miliardi di euro che verranno investiti, poco importa se questi soldi arriveranno come prestiti dell’Europa o a fondo perduto, quel che è certo è che ci saranno; tutti, da Conte al PD per passare al centrodestra concordano sulla necessità di snellire in modo importante burocrazia e regolamenti, in modo da poter realizzare in tempi compatibili con l’economia le grandi opere; ultimo ma non importante, Rieti non ha mai avuto nella storia un numero così alto di rappresentanti istituzionali di livello nazionale e regionale: 4 deputati, 2 consiglieri regionali e un assessore.

Condizioni favorevoli probabilmente irripetibili.

Ed allora chiediamo al presidente della provincia, Mariano Calisse, che ha dimostrato intelligenza, concretezza e capacità durante la pandemia, di farsi promotore di un tavolo (oggi vanno di moda) dove far sedere i nostri rappresentanti istituzionali, al di là delle appartenenze partitiche (ci sarà tempo e modo per tornare legittimamente a litigare) ed insieme concordare un piano di interventi infrastrutturali da presentare a Regione e Governo, un piano ambizioso, che individui le opere principali, tali da rappresentare una rivoluzione epocale per la nostra provincia.

Chiediamo al vice sindaco di Rieti Sinibaldi ed ai tanti giovani amministratori di dare forza a questa richiesta, per poter disegnare un futuro che sia differente rispetto a quel che si sono trovati davanti i loro predecessori.

Chiedere che nell’ambito del grande di progetto di rilancio dell’Italia, al fianco delle opere strategiche come l’alta velocità e i collegamenti nord sud, abbiano una parte anche le zone interne è una grande battaglia politica, che porterebbe al centro della discussione nazionale per la prima volta quelle zone della nostra Nazione che da sempre rappresentano la riserva silenziosa e misconosciuta della nostra identità.

Una battaglia giusta e necessaria.

Area Rieti si augura che i nostri rappresentanti politici sappiano raccogliere una sfida che gli permetterebbe di essere ricordati nel tempo così come è stato per chi immaginò e realizzò il nucleo industriale qualche decennio fa.

La storia li mette davanti alla possibilità di poter lasciare un segno importante per gli anni a venire.

E per chi fa politica, credendoci veramente, la possibilità di lasciare un segno dovrebbe essere la principale ambizione.

Solo chi ha grandi sogni realizza grandi progetti”.