Angelucci: "L'Amministrazione ricorda una parte dei morti ma si scorda di tutti i vivi"

“Che tristezza il pensiero di migliaia di essere umani, gettati nelle cavità carsiche in nome di un ideale o peggio, in nome di una disputa territoriale.
Che tristezza il pensiero di milioni di essere umani bruciati vivi poiché colpevoli di una <<deformazione razziale>>.
Che tristezza l’assenza di bene che è capace di produrre l’uomo quando rincorre falsi miti.
Che tristezza quando un’amministrazione pubblica, il nostro Comune in questo caso, decide di ricordare solo una di queste due tragedie in nome delle stesse divisioni che le hanno causate.
Dov’era il rappresentante in fascia tricolore, che rappresenta tutta la reatinità, il 27 Gennaio? E così, mentre la politica si divide i morti, si scorda dei vivi.
Cosa dovrebbero insegnarci queste grandi ferite storiche se non, la necessità assoluta per chi è chiamato a qualunque ruolo di governo e a qualunque livello, di prestare la maggiore attenzione possibile agli ultimi, ai più sofferenti, ai dimenticati? Solo attraverso la cura disinteressata del prossimo, possiamo gradualmente ricucire la dignità dell’uomo.
Come non temere allora lo stallo dei servizi sociali della nostra Città? Il decidere di non decidere sul consorzio sociale, che di fatto ha già distrutto:
Il progetto di Vita indipendente
Progetto inclusione disagio psichico
Bando disabilità gravissime
Progetto “Lazio per la Terza età”
Centri Famiglia
Mancata attivazione fondo emergenze piccoli comuni
Progetto “Dopo di noi” (assistenza ai portatori di handicap alla morte dei genitori)
e molto altro…
Che si dica chiaramente quale idea di società e di sociale ha questa amministrazione, così da poter sperare di accantonare i falsi problemi e cominciare a dare le vere risposte a questa Città che mirabilmente le erano state vendute durante la campagna elettorale.”
Alessio Angelucci – Gruppo Consiliare Rieti Città Futura