A Cantalice Bach tra poesia e scienza con l’ARTEM Festival

Le opere di Bach, sono poesia e scienza. La sua musica è un contrappunto densissimo, una distanza tra le note con un’architettura numerica che riesce a diventare un’opera d’arte musicale senza eguali.

La nuova interpretazione di Bach con lo studio e l’esecuzione a metronomi lenti, come consuetudine del periodo Barocco, con il concerto “Jubel, Schein, Bedeutung” dei maestri Losito e Gugliemin ha riscosso un caloroso interesse da parte di un numeroso pubblico, presente malgrado la pioggia, al concerto di chiusura del Cantalice ARTEM Festival 2022.L’anticipazione del prossimo album e del nuovo progetto musicale “Jubel, Schein, Bedeutung” ci ha fatto conoscere una versione della musica di Bach inusuale, con un’esecuzione sublime da parte di entrambe i Maestri che, con raffinatezza ed eleganza hanno interpretato la musica con una sensibilità storica, donando al pubblico la magia della sonorità bacchiana, con la sua varietà di poliritmie, cadenze inaspettate e profondità armoniche.Inserendo fioriture nei tempi lenti, il M° Losito ha ricreato un eco storico di uno spessore elevatissimo, uno stile vocale impeccabile e pulito eppure pieno di anima.

La M° Gugliemin, un tocco di pregiata sapienza e sensibilità, ad ogni passaggio ha saputo dare un fascino inconsueto, in un incredibile equilibrio stilistico creando una danza con il M° Losito che ci ha permesso di non perdere i dettagli.Gli altri brani eseguiti, Le Suite II in re minore BWV 1008 – Six Suites à Violoncello Solo senza Basso, versione per Viola d’Amore trascritte dalla compositrice M° Elvira Muratore, e la Chaconne in re minore BWV 1004 – trascritta dalla M° Elisabetta Guglielmin dall’originale per violino solo, pur essendo stati pensati per altri strumenti, ci ricorda come la musica di Bach sia talmente perfetta da essere universale e per questo suonabile da qualunque strumento in modo altrettanto interessante.La M° Gugliemin ha interpretato la Chaconne in re minore utilizzando in maniera sbalorditiva il virtuosismo compositivo di Bach con trasformazioni geometriche musicali che invertono, ribaltano e rallentano, (cosi come ci dicono i documenti storici dell’epoca), la percezione del tempo, proprio per far si che tutta la gamma di sensazioni e tutte le declinazioni possano essere ascoltate.

Il M° Losito ha saputo interpretare con sfumature, i passaggi, gli accenti, gli aggregati armonici e melodici di ogni movimento con legati espressivi, donando un’esperienza di dimensionalità ai movimenti che, nonostante la complessità dei brani, è riuscito a narrare con una memoria e sensibilità storica incantevole. Un grazie al Cantalice ARTEM Festival che ci ha permesso di ascoltare il livello magistrale di questi Maestri che ci hanno riportato alle antiche sensazioni semplicemente ascoltando la loro musica. Sonia De Santis