LA STORIA DI… LORENZO è raccontata da Enza Bufacchi, direttrice CNA Rieti.
“La mia storia è iniziata quando io non ero ancora nato”, cosi comincia il racconto di Lorenzo e del suo “Centro Automazioni Rieti”. Sì, perché era stato Domenico, suo padre, a dare vita all’azienda dove Lorenzo muove i suoi primi passi fino a diventarne titolare. Domenico aveva lavorato per dieci anni come elettricista alla “Fratelli Torda”, quando nel 1981 decide di “mettersi in proprio” e comincia a svolgere il suo lavoro sia per le aziende del nucleo industriale che per i privati.
Mentre lavora, Domenico osserva il mercato e “con lungimiranza si rende conto che c’è un settore inesplorato che avrebbe preso piede, quello dell’automazione di cancelli automatici, serrande elettriche, ecc.”. Racconta ancora Lorenzo: “I fatti e il tempo gli hanno dato ragione, lui è riuscito a far crescere la sua azienda in questo settore, lo scopo primo era sostenere la famiglia, ma non ultimo è stato quello di costruirmi un lavoro”.
Intanto Lorenzo nasce, va a scuola, si diploma all’Istituto tecnico industriale e comincia ad aiutare suo padre. “All’inizio – dice – non ero tanto convinto, ero un po’ titubante, sapevo solo che mi piaceva adoperare le mani, poi pian piano mi sono appassionato vedendo che quel che facevo funzionava”.
Quando nel 2018 Domenico va in pensione Lorenzo è più che pronto per diventare titolare dell’azienda e continuare a farla crescere in spazi, mezzi e soprattutto in competenze, come ad esempio l’istallazione di portoni sezionali. “Istallare questi portoni è come giocare con i lego”, dice con le parole ma anche con gli occhi che esprimono lo stesso entusiasmo.
Grazie all’impegno e alla serietà l’azienda diventa nel 2019 Centro di assistenza ufficiale per Rieti e provincia della BFT e nel 2021 della Ryterna, aziende leader nei sistemi di automazione del settore. Mentre Lorenzo continua a parlare arriva la mamma, Lelia, e Domenico che arricchisce di particolari il racconto ma soprattutto esprime l’orgoglio di chi, “non facendo mai un passo più lungo della gamba”, è riuscito a crescere e ad avere successo ed esprime il rammarico che “nessun giovane sia affascinato da questi lavori, oggi che puoi aprire un cancello a Rieti stando a New York”, averle avute lui queste possibilità! Lui che era così appassionato che un modellino con l’automazione di un cancello lo aveva costruito pure come materiale didattico per l’altro figlio, Claudio, quando era studente.
La storia di Lorenzo e Domenico è un felice esempio di trasmissione d’impresa da padre a figlio, e di come questo passaggio generazionale, quando si realizza, salva con l’innovazione le aziende, perchè porta al loro interno quelle competenze che, per formarsi, hanno bisogno di un percorso di istruzione formalizzato che i figli hanno realizzato a scuola, a differenza dei padri che il mestiere lo hanno imparato soprattutto per emulazione. Chapeau!
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