21 Settembre 2017: XXIV Giornata Mondiale Alzheimer

Oggi si calcolano 50 milioni di persone affette da demenza nel mondo; nel 2050 saranno 130 milioni. In Italia abbiamo 1 milione e 241 mila malati che, si prevede, raddoppieranno nei prossimi 30 anni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha descritto tutto questo come “ una marea montante” e come una priorità mondiale di salute pubblica.
Esistono varie forme di demenza; la Malattia di Alzheimer è la forma più comune; da sola rappresenta circa il 50% dei casi; è anche la forma più grave e quella che evolve più rapidamente.
La demenza si manifesta con declino cognitivo progressivo che coinvolge la memoria, il linguaggio, il pensiero, l’orientamento; compaiono disturbi comportamentali e di personalità. La malattia determina, dopo alcuni anni, una disabilità gravissima con perdita dell’autonomia.
Essa è determinata dall’accumulo di una proteina neurotossica, la B-Amiloide che si deposita sui neuroni ( cellule nervose) formando fibrille e/o placche ; queste provocano una risposta infiammatoria che determina aggregati di un’altra proteina detta Proteina TAU. Tutto questo danneggia le sinapsi ( punti di contatto e di comunicazione tra i neuroni); segue la morte delle cellule nervose.
Dunque, la perdita di neuroni è la causa del deterioramento cognitivo; cosa però inneschi il processo di accumulo della B-Amiloide ancora non è noto.
Nel mondo vi sono molti gruppi di studio per capire le origini della malattia e per la ricerca di farmaci efficaci.
Se consideriamo che la demenza si presenta soprattutto nella fascia di età superiore ai 65 anni, dato il costante aumento della durata media della vita, possiamo comprendere la ragione dell’aumento costante e progressivo del numero dei malati. Consideriamo inoltre che questi sono assistiti prevalentemente in famiglia. Il costo medio di un malato è di circa 60.000 Euro/anno .
Però ci sono anche delle buone notizie:

  • I dati ci dicono che l’incidenza della malattia è in calo anche se il numero dei malati è in aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione.
  • Alcune forme di demenza possono essere prevenute grazie al controllo dei fattori di rischio delle principali patologie cardio-vascolari come la Pressione arteriosa, l’obesità, il fumo, il diabete, l’ipercolesterolemia, la sedentarietà.
  • Fare una regolare attività fisica ha una funzione protettiva ( per le demenze e non solo )
  • E’ importante mantenere attivo il cervello
  • E’ importante mantenere una vita sociale attiva
  • Bisogna seguire un’alimentazione corretta

E’ inoltre fondamentale fare una diagnosi precoce della demenza; prima sappiamo che c’è la malattia , meglio la possiamo affrontare e così rallentarne l’evoluzione.
Per una diagnosi precoce è fondamentale l’opera dei medici di base.
Nel reatino abbiamo circa 3.200 malati di demenza; di questi, la metà circa è affetta da Alzheimer. In questo territorio, i servizi sono scarsi; abbiamo solo un Centro Diurno specializzato, a carattere socio/riabilitativo sito nel Comune di Cantalice.
E’ inoltre presente un’associazione di volontariato , AMAR, che opera su tutto questo territorio e che, attualmente, sta realizzando un’importante progetto, finanziato dalla Fondazione Varrone che prevede:

  • Corsi di formazione/informazione + supporto psicologico per i familiari dei malati;
  • Assistenza domiciliare leggera fatta da volontari formati;
  • Corsi di ginnastica per ultra 65enni normo/dotati e per pazienti affetti da declino cognitivo lieve
  • Uso di geo-localizzatori per i malati in cui sia elevato il rischio di smarrimento e/o fuga – progetto – Filo di Arianna

Chi fosse interessato ad ulteriori informazioni può contattare:
email: amar@volontariato.lazio.it;
sito web: www.volontariato.lazio.it/amar/
Presidente AMAR: Andreina Ciogli