VERTENZA SCHNEIDER, PAOLUCCI UIL: AL CENTRO D’ITALIA MA FUORI DAL MONDO

Schneider Rieti

In apertura di una vera e propria settimana di passione per i lavoratori della Schneider, finiti al centro di un’azione di forza dell’azienda che vorrebbe mandare tutti in mobilità, ad intervenire è il Segretario generale della Uil di Rieti, Alberto Paolucci.
 
“Per salvare lo stabilimento occorre solo che si muova, in modo serio, la politica. Come è noto il maggior cliente di Schneider è Enel, proprio su questa società la politica, e in prima battuta i rappresentanti, ora candidati, locali, dovrebbero far pressione per costringere l’azienda a rallentare rispetto al suo piano di chiusura e trasferimento della produzione in Bulgaria e a rispettare almeno i tre anni di continuità produttiva che la Comunità Europea impone. Questi tre anni darebbero occasione di valutare tutte le possibilità per scongiurare che quasi 200 persone perdano il posto di lavoro. Naturalmente, se è condivisibile l’ipotesi del consigliere Gherardi, che parla della possibilità di far rilevare l’azienda direttamente ad un gruppo di dipendenti, la multinazionale deve impegnarsi prima di tutti a garantire le commesse. Senza capitale e senza commesse non esisterebbero le condizioni minime per la sussistenza dell’azienda. D’altro canto, come già dimostrato dai tecnici basterebbero solo poche modifiche ai macchinari per far si che anche a Rieti possano essere prodotti i componenti che l’azienda vuole iniziare a produrre in Bulgaria. Ancora una volta, purtroppo, si ha l’impressione che le vicende reatine, vengano sottovalutate dalla Politica e, mai come ora torna in auge un vecchio slogan che caratterizzò una manifestazione di qualche anno fa, in cui si appellava Rieti come Centro d’Italia, ma fuori dal mondo”.