Una poesia per Stefano Colasanti. Con affetto Maria

“Stefano avrei mille parole da dirti, ma tu lo sai che per me è sempre stato difficile esprimermi a voce e quel che di più profondo avevo l’ho sempre scritto nei biglietti o per meglio dire, lettere, che vi portavo in caserma per le feste e so che a te uscivano le lacrime perché avevi la mia stessa sensibilità.

Ti voglio dedicare una poesia, quella che scrissi nell’anno in cui ci siamo conosciuti…

“Gli Angeli scendono sulla terra, si trasformano in persone comuni con le loro paure, la propria storia.  Angeli che indossano una divisa ti tendono la mano sorridendo e soffrendo per te che chiedi aiuto.

Angeli che scavano fra le macerie di un mondo indifferente solo per regalare la vita a chi la sta perdendo. Angeli che corrono con la sirena accesa tra le strade di una città, che non si ferma, che non pensa a chi rischia la vita ogni giorno per ricevere in cambio una parola, la più bella, la più semplice, quel grazie che li spinge a continuare il loro cammino da Eroi.“

Quel grazie che ora viene dalle persone che hai salvato quel maledetto giorno, quel grazie urlato da tutta Italia , quello che nel mio piccolo ti dedico. Alla tua famiglia e ai tuoi colleghi va il mio abbraccio. A loro che come te indossano quella divisa piena di coraggio e di altruismo in un mondo sempre più egoista, a questo lavoro così duro, amato dalla gente, ma non dalla politica, va il mio affetto, continuate a non arrendervi nonostante il dolore, nonostante tutto, siate resilienti. Ciao eroe. Ciao Stefano!”

Maria Tozzi