TRE GIOVANI ASPIRANTI RAPINATORI ARRESTATI DALLA POLIZIA DI STATO

Carabinieri di Ascrea in Provincia di Rieti

Gli uomini della Squadra Mobile, hanno arrestato tre giovani reatini: C.S., del 1994 e due minorenni B.E., del 1997 e T.V.R., del 1996, responsabili in concorso di tentata rapina in danno di alcuni minorenni.

Nel pomeriggio di ieri, infatti, tre ragazzi con la testa coperta dai cappucci dei giacchetti che indossavano e i volti parzialmente nascosti con degli scaldacollo, in pieno centro cittadino, hanno avvicinato alcuni minori e,  armati di una pistola, hanno intimato ai malcapitati di consegnargli tutto il denaro e gli oggetti di valore di cui erano in possesso. Qualcosa, tuttavia, ha fatto desistere i giovani dalla loro azione criminosa costringendoli a fuggire precipitosamente senza poter ultimare la rapina.

Le vittime, impaurite per quanto successo, hanno immediatamente richiesto l’intervento della Polizia di Stato e gli investigatori della Squadra Mobile, grazie alle testimonianze raccolte, si sono messi sulle tracce dei giovani rapinatori rintracciandoli in breve tempo ed identificandoli per C.S., B.E. e T.V.R., i quali non hanno potuto far altro che ammettere tra di loro le responsabilità nella vicenda. Gli investigatori hanno anche rinvenuto i vestiti che avevano utilizzato per camuffarsi, abbandonati per depistare le indagini e, nel corso delle perquisizioni domiciliari, anche parti della pistola utilizzata per tentare la rapina, rivelatasi una arma da soft air di libera vendita.

Gli Agenti hanno, quindi, arrestato i ragazzi e, mentre il maggiorenne è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dal Pubblico Ministero, i due minori sono stati accompagnati in un Centro di Prima Accoglienza di Roma. Al vaglio degli investigatori c’è inoltre la possibilità che i ragazzi possano aver commesso un analogo episodio alcuni giorni fa per il quale, tuttavia, non era stata sporta alcuna denuncia.

"Questa vicenda, – ha dichiarato il Questore di Rieti Carlo Casini – pur nella consapevolezza che si tratta di un episodio isolato e che non desta particolare allarme sociale, evidenzia come l’attenzione delle Forze dell’Ordine deve essere alta anche nei confronti di quelle aree frequentate da minori, al fine di tutelare la loro sicurezza ed impedire che sciagurati giovani possano compiere veri e propri atti di bullismo che spesso sfociano, come in questo caso, in reati molto gravi".