Sisma, Lorenzoni: “Incentivi per imprenditoria e accelerazione ricostruzione”

Via libera del governo al decreto Sisma. “Tra le misure più importanti c’è lo sconto del 60% sulla restituzione della busta paga pesante e l’estensione del pacchetto di agevolazioni ‘Resto al Sud’ anche ai comuni del cratere di Lazio, Marche e Umbria. Parliamo di un finanziamento per avviare attività imprenditoriali che copre il 100% delle spese di investimento considerate ammissibili ad agevolazione, composto da un 35% a fondo perduto e 65% di finanziamento bancario garantito con interessi agevolati.” Lo dichiarano i deputati del Movimento 5 stelle a Montecitorio Gabriele Lorenzoni, membri della commissione Bilancio eletto nel Lazio, Patrizia Terzoni, marchigiana vicepresidente della commissione Ambiente e Antonio Zennaro, abruzzese in commissione Finanze.

“Il decreto – aggiungono i parlamentari 5 stelle – prevede il prolungamento dello stato di emergenza, con lo stanziamento di 380 milioni di euro per il 2019 e di ulteriori 345 milioni per il 2020. Il provvedimento ha l’obiettivo di accelerare i lavori di ricostruzione dando la possibilità ai professionisti di autocertificare la completezza e la regolarità amministrativa e tecnica per la concessione dei fondi entro certi limiti di importo, e regola le modalità per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia. Infine, si dispongono finanziamenti agevolati per la ricostruzione degli immobili privati e, per gli interventi sul patrimonio pubblico viene data massima priorità alla ricostruzione di scuole distrutte dal terremoto”.

“L’inserimento di ‘Resto al Sud’ era un mio emendamento alla scorsa legge di bilancio – aggiunge Lorenzoni – sono felice che il governo lo abbia recepito. Ci sono ancora molte agevolazioni presenti in Abruzzo che posso essere estese ai comuni del cratere delle altre Regioni. Sono fiducioso che possa essere fatto dal Parlamento in sede di conversione”.