SCARDAONE, UIL: CARI MASSIMI E MELILLI … “NON SIAMO UTILI IMBECILLI”

Scardaone UIL
Questo è il commento del Segretario Generale della UIL di Roma e del Lazio Luigi Scardaone nell’apprendere la trovata dell’ultima ora partorita dai professionisti della politica reatina.
Ho voluto usare la rima per rendere meno pesante un giudizio che, invece, dovrebbe essere drammatico. Il sindacato, prosegue Scardaone, quando più di un anno fa formulò la sua proposta di partecipazione attiva a Rieti non scherzava certamente. Era ed è una proposta seria per rimuovere tutte le placche di sclerosi che ingessano la politica del capoluogo sabino.
C’è bisogno di aria nuova e pulita in Italia, c’è bisogno di aria nuova e pulita anche a Rieti che d’Italia ne è il centro. Ricordiamo a tutti che formulammo la nostra proposta durante un convegno che si intitolava “Rieti: centro d’Italia ma fuori dal mondo”. Noi siamo contro quelli che vogliono far continuare ad essere Rieti fuori dal mondo. Le posizioni articolate, i dibattiti, i confronti sono da sempre stati elemento di arricchimento della democrazia e non già il suo soffocamento. La società civile non può essere blandita ed esaltata solo a parole, ed il sindacato checché se ne dica, è ancora elemento centrale della società civile e soprattutto è elemento che vive di democrazia diretta e non già di democrazia delegata.
L’agire quotidiano tra la gente e per la gente, la doverosa e costante ricerca del consenso diretto ed anche di converso le feroci contestazioni sono per il sindacato il duro pane quotidiano. Tutto questo, con atto di disinteressata generosità, abbiamo inteso metterlo a disposizione delle cittadine e dei cittadini di Rieti. Solo una politica autoreferenziale, autogarantista e profondamente miope poteva non capire a fondo la nostra manifestata e trasparente disponibilità. Sappiano i “ professionisti della politica reatina” che non saranno le intese personali di quattro compari a farci desistere dal nostro progetto di partecipazione. Siamo gente abituata al confronto ed anche allo scontro, conclude Scardaone, è il popolo, è la gente che deve dirci di no. Per questo noi ai professionisti diciamo solo una cosa: contiamoci!