SCACCIAFRATTE: EMILI CI DIA LEZIONI DI DEMOCRAZIA NON URLANDO E DICENDO LA VERITA'

Scacciafratte

Caro Sindaco
Che Lei alzi la voce è un fatto oramai normale credo che appartenga alla Sua persona, ce ne siamo resi conto da tempo. Mi hanno sempre insegnato che alzare la voce è sintomo di debolezza e mai di forza delle proprie idee.

Quel regime a Lei caro alzava la voce con i deboli, mai con i forti; anche Lei alza la voce con l’opposizione che rispetto al numero dei seggi di Consiglio Comunale è debole, ma mai con quegli esponenti della Sua maggioranza che lanciano pesanti accuse al Suo modo di operare e della Sua Giunta e, che, non hanno mai il coraggio e l’onestà intellettuale di assumere atti conseguenti. Penso che l’opposizione vada sempre rispettata, mai schernita, perché più debole nei numeri in Consiglio Comunale.

Occorre mantenere la calma, quando si ha di fronte un interlocutore che afferma cose che non piace sentire; la democrazia esige, come prima condizione, l’ascolto di chi la pensa anche diversamente.
Non ho mai impedito di parlare a chiunque figuriamoci al Sindaco della mia città, né in Consiglio Comunale ( ci sono le registrazioni a testimonianza di ciò)…, né altrove.
Quando il sottoscritto e l’opposizione denunciava il rischio che Le vostre scelte politico amministrative potessero portare ad un grave stato di crisi del bilancio comunale nel venire scherniti di catastrofismo, rischia di essere un tentativo di delegittimazione dell’avversario politico che, a parer mio, è sempre stato il primo vizio del confronto politico dei regimi antidemocratici.

Oggi vedo che dello stato dei conti iniziano a preoccuparsene in tanti, anche della maggioranza.
Nell’ultimo consiglio ho ritenuto di  intervenire in dichiarazione di voto, dopo il suo intervento, perché pesanti erano le accuse che venivano anche dai banchi della Sua maggiornaza; credevo che iniziasse a prendere atto di quello che veniva detto anche dai Suoi.
Dilazionare mutui la cui scadenza media era tra i 10 anni e i 15 anni in mutui con scadenza di 30 anni a condizioni di tasso più onerose non è un bel segnale per le generazioni future.

Entrate una tantum quali i proventi della 167 – ediliza economica e popolare –  incassate, solamente a due mesi dalla chiusura dell’anno, per 1 mln di euro rispetto ai 6 mln di euro previsti o le entrate da sanzioni al codice della strada incassate, negli ultimi due anni, solamente per 1 mln di euro a fronte dei 3,5 mln di euro previsti o l’anticipazione ottenuta da una banca dopo il diniego delle altre per 2 mln di euro a fronte degli altrettanti previsti dalla vendita degli immobili, quando nella asta pubblica non vi è stata alcun interesse, o residui attivi che crescono a dismisura ( negli ultimi 3 anni per 18-20 mln di euro) senza alcuna certezza di esigibilità, sono tutti elementi sintomatici di uno stato comatoso del bilancio comunale che si riverserà immanchevolmente nei bilanci delle famiglie e delle imprese della nostra città.

Ci dia una lezione di democrazia iniziando a dire responsabilmente la verità sui conti del Comune senza alzare la voce, ma confrontadosi responsabilmente con l’opposizione nell’interesse della città. Le saremo sicuramente grati.