Sanità reatina al collasso, i sindacati chiedono un tavolo di confronto alla regione

Ospedale San Camillo de Lellis di Rieti

A seguito degli incontri che le segreterie Provinciali CGIL FP, CISL FP e UIL FPL hanno avuto con la direzione generale AUSL Rieti, nonché dalle note ufficiali prodotte dall’AUSL nei confronti della Regione Lazio, nelle quali si prefigurano “inevitabili” processi di “riorganizzazione”, accorpamento reparti e riduzione livelli di assistenza, le organizzazioni sindacali hanno inviato una richiesta per ottenere un incontro urgente sulle problematiche della sanità reatina rappresentando:
1) La situazione dell’organico sanitario della AUSL di Rieti è particolarmente critica in funzione del blocco del turn over (solo 2 deroghe accordate nel triennio esclusivamente per figure della dirigenza medica), mentre nessuna deroga è stata assunta per le sostituzione di personale del comparto;
2) Che la AUSL di Rieti può garantire gli attuali livelli di assistenza esclusivamente a valere sugli oltre 240 “interinali” assunti nel corso degli anni 2006 – 2010, i cui contratti tra l’altro scadono il 31 dicembre 2013;
3) Che la situazione a fronte dei pensionamenti e cessazioni ad altro titolo non consente nell’immediato di poter garantire gli attuali livelli di assistenza per il verificarsi, sempre più spesso, dell’impossibilità comprovata a strutturare turni di lavoro a norma dei CCNL;
4) Che non viene tra l’altro garantita la sostituzione del personale in puerperio o in malattia “lunga” (almeno attualmente 13 unità);
5) Che si ritiene non praticabili ulteriori processi di “razionalizzazione” a meno di significative diminuzioni dei livelli di assistenza e delle prestazioni erogate;
6) Che tra l’altro il territorio della provincia di Rieti è privo di strutture sanitarie private convenzionate e/o accreditate e che la percentuali di P.L. è del 2,1 p.l./1000 abitanti ed è priva di strutture di riabilitazione e dei necessari posti letto in RSA;
7) Che la dotazione di infermieri in servizio è calata negli ultimi anni di oltre 100 unità pari al 20% della dotazione precedente (attualmente sono in servizio solo 530 infermieri);
8) Che ventilate ipotesi di outsourcing non avrebbero altro effetto se non quello di aumentare i costi a fronte di una ineludibile diminuzione della qualità dell’assistenza;
9) Ritenuto indispensabile adoperarsi nell’immediato al fine di scongiurare i drammatici effetti prospettati dalla direzione aziendale (con scadenze precise e ravvicinate) e di attivare immediatamente la necessaria interlocuzione con le deputate strutture regionali;
10) Che la carenza delle prestazioni ha causato negli ultimi anni l’incremento della mobilità passiva presso altre Regioni quantificata in oltre 10 milioni di euro l’anno.
Di Cola e Ciccomartino della FP CGIL, Chierchia e Antonacci della CISL FP, Biserna e Teodori della UIL FPL, chiedono l’immediata apertura di un apposito tavolo di confronto con la Regione Lazio per la definizione dei necessari tempestivi interventi, per scongiurare la paralisi delle funzioni che il Servizio Sanitario della Provincia di Rieti riesce a fatica ancora ad erogare e non arrivare al blocco delle prestazioni garantite da più reparti ospedalieri.