Refrigeri: il ristoro economico per la provincia di Rieti non è a rischio

Refrigeri, Assessore Regione Lazio

“Sul ristoro economico che la provincia di Rieti attende da Roma per lo sfruttamento dell’acqua non c’è alcun rischio: nessuno tocca i soldi per Rieti. Gli atti descrivono che si sta definendo un percorso preciso, indicano che il nodo del rapporto di interferenza d’ambito si scioglierà entro il mese di marzo. A quel punto saranno in luce tre evidenze: chi ha dato, chi deve avere e cosa pensa la cittadinanza della provincia reatina” – lo dichiara in una nota Fabio Refrigeri, Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente della Regione Lazio.
A chi ritiene che ciò non sia vero, può essere utile sapere che la giunta regionale sta facendo molto per il settore idrico. Ad esempio, è stata approvata – alcuni giorni fa – la delibera contenente le linee guida volte a configurare la nuova legge sulla gestione dell’acqua nel Lazio, misura che vede coinvolto l’intero Consiglio della Pisana.
Non dovrebbe sfuggire ai più, infatti, che entro il 25 marzo dovrà essere discussa una legge di iniziativa popolare presentata dai comitati per l’acqua pubblica. Per questa semplice ma ineludibile ragione, la Giunta Zingaretti si è dunque mossa in anticipo, promuovendo le predette linee guida, essendo così disposta a raccogliere le indicazioni dei comitati.
“Tra gli aspetti positivi di questa azione, è opportuno sottolineare – continua Refrigeri – quanto, nonostante la Corte Costituzionale abbia affermato che il servizio possiede un carattere economico, la Regione stia andando oltre, valutando elementi che possano consentire il finanziamento anche tramite meccanismi regionali, sì da alleviare i costi di gestione ai cittadini del Lazio”.
“Si intende istituire un ente regionale d’ambito – conclude l’Assessore regionale alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente della Regione Lazio – nel quale lasciare ampio spazio alle autonomie locali e comprendendo che, nella proposta di unico bacino idrogeologico, risiede l’opportunità vasta di più sistemi di gestione sul territorio, identificando nella qualità del servizio l’indispensabile fattore di unitarietà. I fatti sono questi”.