PIETRANTONI CGIL: QUESTO E' IL CAMBIAMENTO? SERVE DECISIONE

Tonino Pietrantoni CGIL

La bagarre politica consumata in comunicati che sta riempiendo le pagine dell’informazione locale misura la enorme distanza che c’è tra gruppi ristretti e problemi seri, gravi e preoccupanti di migliaia di cittadini.

Pensiamo al caso dell’annunciato anticipo dell’indennità di Cassa Integrazione per i lavoratori da mesi senza stipendio. Grande effetto mediatico e  una vera tragedia in termini pratici. Pastoie burocratiche, ostacoli incredibili stanno creando rabbia e generando una vergognosa presa in giro ai danni di persone e famiglie in grande difficoltà economica.

Abbiamo fatto telefonate su telefonate, sollecitazioni su sollecitazioni, inviti su inviti ma niente da fare. Nemmeno le istituzioni firmatarie dell’intesa sembrano essere in grado di intervenire per togliere appunto dalle mani della   burocrazia la questione. Vergogna, si Vergogna, non c’è altra parola che renda meglio il giudizio. L’anticipo dell’indennità di Cassa serve perché c’è ritardo nell’iter delle pratiche, perché è stato abolito l’obbligo di anticipo da parte dell’Inps per i primi quattro mesi, perche mancano i decreti o la sottoscrizione degli accordi nelle sedi Istituzionali preposte. Se ci fossero non servirebbe l’anticipo.

Oppure  se una persona può prendere l’anticipo della Cassa come può essere prima obbligata ad utilizzare il proprio fido bancario sul quale, come noto, maturano interessi passivi pesanti ?. Ma se uno non è in stato di bisogno economico vi pare che ricorra all’anticipo della Cassa Integrazione? Ma quale Italia frequentano coloro che stanno assumendo tali comportamenti? E  la Provincia, firmataria e promotrice dell’iniziativa, perché non agisce per modificare la situazione? Misteri della nostra politica. Intanto le persone vengono fatte partecipare ad un gigantesco gioco dell’Oca , all’ultima casella torni all’inizio e alla sera non sai cosa mettere nel piatto per la tua famiglia.

E adesso andiamo alla questione del nuovo Deposito Cotral. Ieri  la notizia del blocco del cantiere da parte del Comune di Rieti. Ieri l’altro  la notizia che lo stesso Comune aveva rilasciato l’autorizzazione. Questioni burocratiche si dice e si scrive. Ma se mancano oggi dei documenti importantissimi com’è possibile che ieri non erano indispensabili per autorizzare l’inizio di lavori? Misteri della nostra politica. Intanto Rieti corre il rischio di perdere la realizzazione di un opera importantissima per il futuro dei trasporti pubblici e non solo in termini di lavoro ma proprio di servizio. Ricordiamo che circa 10.000 cittadini si recano ogni giorno a Roma e dintorni per lavoro. Ricordiamo che non di una semplice autorimessa stiamo parlando ma di un importantissimo e strategico polo manutentivo che servirà le esigenze di tutta la Regione. Anche qui il silenzio della “Politica” e delle Istituzioni produce rabbia e delusione.

Si potrebbero ancora ricordare altre vicende: Alberghiero,Coop Centro Italia (per la quale parecchi “tifosi” della prima ora sembrano svaniti), Ex Montedison ed ex Snia, Fonte Cottorella, Rieti -Torano (questione tracciato a Casette), sanità, crisi industriale, LSu, Risorse Sabine, Asm,  ecc. ecc…

E che dire del Bilancio 2013? L’obiettivo del risanamento di per se nobile ed etico non può essere perseguito alle spalle dei soliti noti. Ecco il tema sul quale sviluppare dibattito e confronto: chi paga e con quale progressività si chiamano i cittadini a partecipare all’operazione? Ma i comunicati parlano di altro  dimostrando che quando non si è capaci di decidere si preferisce buttarla in politichese. Le cronache registrano passaggi di qua e di la, costituzione di nuovi gruppi consiliari. Questo è il cambiamento?

 Il centro sinistra è stato chiamato alla guida di questa Città dopo 18 anni di centrodestra da una consenso popolare chiaro e da un entusiasmo di massa.  Ha quindi il dovere di governare e di decidere, l’obbligo di assumersi le responsabilità . La smetta di dare uno spettacolo avvilente e di litigare sul nulla. Sempre più persone hanno bisogno di lavoro, di reddito e di futuro. Ci sono in ballo decine di milioni di investimenti sui quali serve la DECISIONE.