PERSONALE DELLA SCUOLA E CANDIDATI A CONFRONTO

Snals

“Scuola pubblica quale futuro” è stato il tema dibattuto nella rinnovata aula magna dell’IPSIA “Vanoni” di Rieti in una affollata tavola rotonda organizzata dallo SNALS che ha visto la partecipazione dei candidati alle prossime elezioni politiche e regionali. Hanno partecipato  Melilli (PD), Cicchetti (PDL), Gherardi (UDC), Onofri (Lista Monti), Rinaldi (Centro Democratico), Refrigeri (PD), erano presenti Grillo (SEL), Massimi (PD) e Mitolo (PD).

A confronto la scuola reale e la politica in una discussione protrattasi insolitamente per oltre tre ore in un clima civile e moderato ma in cui non sono mancate di certo critiche e sottolineature nei confronti della disattenzione della politica nei confronti della scuola statale.

Nella sua prolusione il segretario provinciale dello SNALS Luciano Isceri ha chiaramente invitato i politici a dare segnali di discontinuità auspicando che " I discorsi dei politici di domani non vorremmo fossero simili a quelli di ieri: mortificati dalle  solite e generiche affermazioni sull´importanza della scuola per il futuro del Paese, ma mai con programmi e risorse vere per  affrontare  le tante questioni aperte.Il mondo della scuola reclama certezze ed ha  bisogno soprattutto di interlocutori validi sui quali poter contare per affrontare insieme le difficili sfide che ci attendono nel dopo voto”.

Tutti i candidati hanno convenuto, seppur con diverse sfumature ideologiche,sul fatto che la scuola costituisce,insieme a formazione e ricerca un segmento strategico per le nuove generazioni. Luciano Isceri, in riferimento alle molteplici manifestazioni di protesta di alunni, docenti ed ATA dei mesi scorsi, ha voluto sottolineare che “ormai il livello di guardia è stato raggiunto e che la scuola rischia l’ingovernabilità; insomma dobbiamo evitare che quella che oggi è una vivace protesta non diventi  presto una vera e propria emergenza”.  Il sindacato ha chiesto di rendere questo genere di incontri non episodici ma con cadenze periodiche,perché il contributo della scuola militante è un valore inprescindibile.